L'integralismo cattolico all'attacco dei giudici di Trento
L'ira dell'integralismo cattolico si è abbattuta con disumana ferocia contro i giudici di Trento, da loro condannati alla solita macchina del fango per aver osato emettere una sentenza in cui si riconosceva che anche i figli delle coppie gay meritano pari tutele giuridiche e che l'odio di Adinolfi verso i suoi genitori non è un motivo sufficiente a cercare di renderli orfani.
Intenzionati a negare la realtà dei fatti e spinti dalla loro sete di discriminazione, il solito manipolo di personaggi noti che gestisce il network di (dis)informazione integralista sta scrivendo tutto e il contrario di tutto pur di sostenere che quei bambini devono essere strappati ai loro genitori.
In tale contesto La Nuova Fede Quotidiana afferma che quei giudici hanno commesso un gravissimo errore e che sia la Costituzione a prevedere che alcuni bambini debbano valere meno di altri. Per farlo si sono ricolti al cattolico Mirabelli, il quale afferma:
La mia risposta non è influenzata dal fatto di essere cattolico. Certamente questo ha il suo peso ideologico, ma non incide sull’aspetto tecnico. Il vero problema, qui, è che non è possibile nel nostro ordinamento giuridico, allo stato degli atti, la doppia paternità. Esiste un diritto soggettivo del minore ad avere piena genitorialità composta dunque da un padre uomo e mamma donna. Questo lo dicono con chiarezza i principi generali del nostro ordinamento che tutela e protegge la maternità.
Insomma, stando alla sua teoria, la Costituzione prevederebbe e imporrebbe come debba essere composta una famiglia. Cosa peraltro curiosa, dato che nel testo viene chiaramente esplicitato che lo stato non deve poter decidere nulla e che debba "riconoscere" le famiglie per quello che sono.
Inneggiando ad un Palmento che non decide e di giudici che si vorrebbero imbavagliare, l'uomo sostiene anche che la Magistratura non debba occuparsi di applicare le leggi:
Le fughe in avanti esistono in ogni campo del vivere, sia scientifico, che tecnologico che giuridico. Esiste la tendenza e la sentenza di Trento lo conferma, anche nella Magistratura, a voler essere creativi ad ogni costo e questo finisce con una sostituzione dei giudici alla legge. La Magistratura, sia detto forte e chiaro, non può e non deve fare supplenza, non deve sostituirsi al diritto. L’organo legislativo è il Parlamento.
Peccato che non passi troppo prima che l'intervistato ostenti come il suo parlare si basi sul suo presunto credo cristiano e sulla volontà di imporre la propria concezione al prossimo. In riferimento al suicidio assistito di Dj Fabo, l'uomo sentenzia: «da giurista e da credente penso che sia contro legge sospendere la idratazione e la alimentazione al malato. La vita umana è un bene da proteggere».
Ed ancora, sopo aver sostenuto che sia giustissimo fare dei distinguo contro quelle famiglie che a lui non piacciono., è citando l'articolo 3 della Costituzione che lo stesso personaggio sostiene che il bando del San Camillo di Roma non potesse escludere l'assunzione di medici obiettori: «No. Mi sembra chiara la violazione dell'art 3 della Costituzione in tema di uguaglianza dei cittadini. Quel bando crea una discriminazione nell'accesso al posto di lavoro». Insomma, discriminare i gay va bene, discriminare chi rifiuta cure pubbliche per poi riproporle da privatista è intollerabile.
Leggi l'articolo completo su Gayburg