L'integralismo chiede le dimissioni di mosignor Paglia perché ha osato riconoscere le battaglie civili di Pannella

È attraverso un cominciato congiunto che La Nuova Bussola Quotidiana, Provita Onlus, Chiesa e post concilio, Nuovo emporio cattolico totus tuus e Federvita dicnono di esigere le immediate dimissioni di monsignor Vincenzo Paglia perché contrario alla loro ideologia. L'appello viene rilanciato anche da Corrispondenza Romana, Cultura Cattolica, Il Timone, La Croce di Adinolfi e l'Osservatorio Van Thuan in quella chiave che permette l'esatta connotazione della matrice ideologica di una simile richiesta, peraltro avanzata da quella stessa gente che farnetica di "gaystapo" e di "lobby gay" se qualcuno protesta mente il loro don Pusceddu invita i suoi seguaci a ritenere che i gay meritino la morte.

Trattandosi di associazioni politiche che amano sfruttare la religione come strumento di propaganda, non c'è da meravigliati che la loro ira sia stata scatenata da un sacerdote che ha riconosciuti l'impegno di Pannella per i diritti civili al posto di condannarlo e di inneggiare ai loro amatissimi Trump e Putin. Nel comunicato affermano:

Chiediamo le dimissioni di Mons. Vincenzo Paglia dal suo ruolo di Presidente della Pontificia Accademia per la Vita e di Cancelliere dell'Istituto Giovanni Paolo II per la famiglia. Abbiamo assistito con sgomento alle dichiarazioni rese da Mons. Vincenzo Paglia sulla figura di Marco Pannella.
Affermare di ‘Marco’ che "ha speso la sua vita in particolare per gli ultimi", che ha lottato "per la difesa della dignità di tutti" è semplicemente falso. Auspicare lo spirito di “Marco ancora vivo e ispiratore di una vita più bella non solo per l’Italia, (ma) per questo nostro mondo” ci preoccupa profondamente.

Sostenendo di avere la verità rivelata in tasca, il gruppo di associazioni integraliste suggerisce ai propri proseliti la necessità di condannare Pannella. Lo sostiene pure quell'Adinolfi che è divorziato ma che ama inveisce contro chi ha legalizzato il divorzio (chissà, magari preferiva la sua prima moglie e avrebbe voluto vederla obbligata a dover restare con lui). Affermano:

Le battaglie di Pannella e dei radicali sono state nel segno della cultura della morte: contro la famiglia e il matrimonio indissolubile; contro la vita nascente con l'aborto in tutte le sue forme
Contro la dignità del procreare, appoggiando la produzione dell'uomo con le tecniche di fecondazione extracorporea; contro la dignità dell'uomo promuovendo varie forme di consumo di droga e liberalizzazione della stessa; contro la dignità della sessualità matrimoniale promuovendo la contraccezione e le ideologie gay; contro la vita nelle battaglie per l'eutanasia e il suicidio assistito.

Ed è nel nome del loro integralismo e della loro condanna alla libertà personale che il manipolo di integralisti minaccia:

Quanto affermato pubblicamente da mons. Paglia dimostra la sua palese indegnità a presiedere la Pontifica Accademia per la Vita e di fungere da cancelliere dell'Istituto Giovanni Paolo II per la famiglia. Invitiamo Mons. Paglia a rassegnare le dimissioni o, in caso di rifiuto, chiediamo pubblicamente che venga rimosso da questi incarichi.

Pare dunque che la guerriglia sociale fomentata dai fondamentalisti non si accontentano più di creare odio e discriminazione contro interi gruppi sociali, ma la loro battaglia si è spostata nell'indicare e nel perseguitare chiunque osi non allinearsi alla loro ideologia e a quel pensiero unico che vorrebbero imporre con la violenza.


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