Provita Onlus tappezza Roma con manifesti di disinformazione populista contro
Pare proprio che l'organizzazione politica di estrema destra "Provita Onlus" ci stia prendendo gusto nell'affiggere manifesti che possano far leva sul più becero populismo a danno della ragione. Intenzionata ad impedire l'approvazione di una legge sull'eutanasia, l'organizzazione forzanovista guidata dall'imprenditore Toni Brandi propone l'immagine di una donna che invoca di non essere uccisa. La falsa immagine evicata è quella di un'autodeterminazione illustrata come una una violenza contro chi osa prendere decisioni diverse da quelle che l'organizzazione intende imporre loro. Immancabile è anche l'invito all'obiezione di coscienza da parte dei medici e il sostenere che le proprio decisioni debbano essere calpestate nel nome del volere altrui (tanto se Brandi ne avrà bisogno, ha sufficiente denaro per andarsene in Svizzera e per fare come quel divorziato Adinolfi che vuole vietare il divorzio).
L'ideologia alla base della loro rivendicazione politica è semplice: Toni Brandi vuole poter decidere come si devono fare i figli, con chi li si debba fare, come si debba nascere, come si debba vivere, con chi ci si debba sposare, con chi si possa far sesso e come si debba morire. In pratica, la vita altrui dev'essere vista come un qualcosa di predeterminato dai suoi pruriti.
Alessandro Fiore, portavoce dell'organizzazione e figlio del leader di Forza Nuova, assicura che «oltre ai manifesti, abbiamo organizzato flash mob e volantinaggi». Il tutto in quella violenza comunicativa con cui l'organizzazione aveva riempito Roma con manifesti di disinformazioni contro le unioni civili o proiettato le immagini di una donna che strillava che le avessero rubato il figlio. D'altra parte non esistono regole e dunque chiunque può dire quello che vuole, senza alcun rispetto verso la dignità umana e per la verità.