Shalpy vittima di un'aggressione omofoba
«Oggi uno, camminando per per la strada e riconoscendomi, ha detto sottovoce "frocio" e mi ha sputato addosso». È quanto racconta Shalpy sui social network. Il cantante ha poi spiegato che «la cosa peggiore non è stato " frocio" ma lo sputo subito dopo». Ed ancora, racconta di non sentirsi al sicuro: «Prima uscivo con Roby e mi facevo forza ora, da solo perché Roby lavora, non mi sento sicuro». Da qui il suo appello per l'approvazione di una legge contro l'omofobia.
E se è pur vero che non basta una legge a far sparire l'ignoranza, è altrettanto vero che una politica che chiude gli occhi non fa che incoraggiare il fenomeno. Viviamo in un'epoca cupa in cui ci sono personaggi che spacciano la violenza per un «diritto di opinione» senza che la legge li contraddica, medici che non sono ancora stati radiati mentre spergiurano che l'omosessualità sia una patologia, preti che dal pulpito invitano a ritenere i gay «meritevoli di morte» senza che la Procura vada a citofonargli... non basterà una legge, ma serve una legge che ribadisca i principi fondamentali sulla pari dignità previsti dalla Costituzione.
Solidarietà è stata espressa dai suoi fan attraverso i social network.