Adinolfi dichiara guerra a Dio: basta libero arbitrio, ora c'è lui a decidere la vita degli altri
Perché mai dovremmo poter scegliere per la nostra vita quando c'è un Mario Adinolfi che pretende di imporre le sue scelte agli altri? Magari ha ragione lui ed è doveroso che gli altri non debbano poter divorziare dato che lui l'ha già fatto e ormai ha trovato una femmina sottomessa che si fa fotografare choina ai suoi piedi. Magari ha pure ragione nel dire che i gay non devono potersi sposare dato che lui ha già deciso che la piccola Clara sarà ristrettamente penetrata da un pene maschile. E magari Dj Fabo doveva davvero essere obbligato a soffrire per il resto dei suoi giorni dato che Adinolfi ostentava un sadico piacer nel saperlo cieco e paraplegico in un letto.
Il sunto è tutto lì: lui sostiene che la legge debba imporre le sue scelte agli altri in una totale noncuranza del bisogno altrui. Odia il prossimo e trai beneficio per te stesso è il fulcro della sua religione di ita. Una religione non compatibile con il cristianesimo, tant'è che il povero Adinolfi continua a ripetere di essere cristiano quasi non ci credesse manco lui. Lo dice perché porta voci, ma poi ogni suo singolo gesto testimoniano l'esatto contrario, in quella sua ossessiva e compulsiva abitudine a guardare la pagliuzza nell'occhio del fratello senza occuparsi dell'enorme trave che è nel suo.
Dj Fabo non doveva poter morire, ma lui deve poter sgozzare agnelli appena nati nella più totale noncuranza di come il colesterolo lo stia avvicinando alla morte con costose cure che saranno riversate sulla collettività. Ma dato che a ui piace mangiare, lui lo deve poter fare senza preoccupasi degli altri. E non bisogna preoccuparsi neppure di come lui sostenga di non avere alcuna disfunzione e che che tutto quel grasso sia la pura conseguenza del suo peccato di gola, tanto chi se ne frega se al mondo c'è chi muore di fame! Lui è stato esplicito nel sostenere che possono anche morire dato che nella sua scala di priorità gli italiani vengono prima degli altri, la sua famiglia viene prima delle altre e lui viene prima di tutto.
In tale quadro appare comprensibile perché l'integralista sia tornato a cercare voti speculando sulla morte altrui, in quell'ottica in cui la sofferenza del prossimo si tramuta in cifre sostanziose sul suo conto corrente. La piccola Clara vuole una bambola nuova? Nessun problema, basta imporre un po' di sofferenza a qualcuno e quella bambola verrà fuori. Scrive:
In un'intervista chiedo al direttore di Avvenire cosa M5S abbia in comune con i cattolici. La risposta "la lotta alla povertà" data al Corriere della Sera diciamo che è vagamente insufficiente visto che non conosco partiti che abbiano nel programma una posizione diversa dalla "lotta alla povertà". Ah, informo il direttore di Avvenire che da domani alla Camera il M5S voterà a favore della legge sul fine vita, che possiamo tranquillamente chiamare legge sull'eutanasia all'italiana. Possiamo ancora essere contro o ci arriverà una scomunica?
Ed è così che Adinolfi si lancia in uno strumentale attacco di qualunque cattolico abbia rispetto per la libertà di scelta altrui, ostentando la sua ammirazione verso quei totalitarismi in cui è un qualche politico a decidere la vita altrui. Ed infatti lui non solo vuole decidere come glia altri debbano morire, ma pretende pure di imporre loro come debbano nascere, chi debbano essere i loro genitori, con chi debbano far sesso e con chi debbano potersi sposare... insomma, vuole decidere lui l'intera esistenza del prossimo, quasi gli bastasse sbraitare ai quattro venti che lui si crede "cristiano" per essere legittimato a farlo.
Dio disse ad Adamo ed Eva di non mangiare il frutto proibito, Adinolfi glielo avrebbe voluto impedire per legge. E tanto basta a osservare quanto poco cattolica sia la sua ideologia.