Adinolfi sempre più trash. Ora si auto-proclama pure il più cattolico tra i cattolici
Mario Adinolfi odia la democrazia. La odia perché pretende di poter essere lui ad imporre regole che stabiliscano come gli altri debbano nascere, con chi debbano far sesso o come debbano morire. La sua opinione deve valere più della altre perché lui ama intercalare le sue frasi inserendo il termine "cattolico" ogni due parole, quasi fosse ormai assodato che è lui a stabilire quale sia la volontà di Dio.
Il dissenso e il confronto sono fuori discussione, così come è facilmente osservabile dal consentire come l'integralista sia solito silurare dalla sua pagina chiunque osi esprimere opinioni a lui sgradite, limitandosi ad accogliere solo chi inneggia a lui quale nuovo messia o chi lo insulta in maniera sufficiente plateale da permettergli di fare facile vittimismo. Non a caso gran parte della sua litania propagandistica si basa proprio su un continuo piagnisteo volto a sostenere che dei cattivoni vogliano azzittirlo solo perché lui è il più cristiano fra i cristiani. Neppure Dio è cristiano quanto lo è lui.
E per essere così tanto "cristiano" ha già provveduto a mandare a quel paese tutto l'insegnamento di Gesù, inutilmente incentrato su un infruttuoso invito all'amore e ad una banale tolleranza che non portano voti. Difatti, come ben insegna il nazismo, le piazze si riempiono assai più facilmente se si promette benessere e soldi in cambio di odi contro una minoranza. Ed è così che basta tramutare la Croce di Gesù in un giornaletto propagandistico per avere tra le mani una nuova religione populista che possa giustificare l'omofobia o che incoraggi il rifiuto dell'accoglienza verso quei profughi che scappano da fame e guerra.
Ma la follia non finisce qui, dato che per cercare di accalappiarsi qualche voto in più, il fondamentalista ha deciso di autoproclamarsi anche l'unico vero cattolico oggi in vita. Attaccando chiunque creda che la laicità sia un diritto altrui, scrive: «Sull'eutanasia solo 37 i contrari alla Camera. E dei cattolici nei partiti non parlateci più».
Peccando di superbia, il sedicente cattolico pare dunque convinto che essere "cattolici" non significhi rispettare la vita o le idee altrui, ma imporre per legge la volontà del primo tizio che sbraita ai quattro venti di sentirsi il nuovo messia. Un'eventualità prevista dallo stesso Gesù, che nel Vangelo di Matteo condannava chi simili atteggiamenti con il suo dire: «Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno». Ed ancora una volta Adinolfi pare intenzionato a sottolineare quanto fosse stupido Gesù ad invitare la gente a seguirlo quando avrebbe potuto imporglielo.
Quasi a voler sottolineare come la vita altrui venga da lui interpretata come un qualcosa da poter sfruttare per la propria convenienza politica, è nel suo rantolo mattutino che l'ultraintegralista ha anche dichiarato: «I grillini votano anche contro il diritto all'obiezione di coscienza per i medici cattolici, che il Pd si vergogna di negare e dunque passa. Bel timing, mister Tarquinio, per stendere il tappeto rosso di Avvenire a Beppe Grillo, davvero bel timing».
Sorvolando sul fatto che ci vuole un bel coraggio a difendere un qualcosa che permette a taluni di poter calpestare le scelte che riguardano la vita altrui, non può passare sotto silenzio un dettaglio non certo banale: Adinolfi sostiene che qual diritto vada riservato ai soli «medici cattolici» in un evidente tentativo di annullare l'articolo 3 della Costituzione. E qui nasce un problema, dato che non si capisce proprio perché mai lui vorrebbe imporre il rispetto della legge ad un medico luterano o ateo solo perché gli fa comodo trattare i sedicenti "cattolici" come una razza ariana che è esentata dalle leggi che regolano la vita civile altrui. Un po' come quando Adinolfi si gode gli effetti della legge Reale-Mancino mentre sbraita che quella stessa norma diverrebbe magicamente "Liberticida" se volta a tutelare anche altre minoranze.
Magari siamo solo dinnanzi ad un becero tentativo di sfruttare il sentimento religione a fini autopromozionali (il suo atteggiamento anticristiano necessita che lui di dichiari ossessivamente tale se vuole sperare di convincere qualcuno che lo sia davvero, ndr) ma se le parole hanno ancora un senso, quello che è stato scritto nero su bianco appare di una gravità inaudita. È grave perché siamo dinnanzi a chi nega il principio di uguaglianza, chi nega la libertà religiosa altrui, chi vorrebbe impedire l'autodeterminazione del prossimo e chi si propone come una verità rivelata. Lui non si crede un sedicente "cattolico", si crede Dio.
E per chi volesse ridere, imperdibile è il commento di un vecchietto che pare assai incurante di come Adinolfi viva sul nominare il nome di Dio invano. In un italiano stentato, scrive: «Ci sono tanti falsi profeti che per accaparrarsi qualche poltrona si nascondono dietro il nome di Dio. Ma questi elementi si devono ricordare se avranno letto i dieci comandamenti. Il secondo comandamento dice di non nominare il nome di Dio invano e poi il quando comandamento non ammazzare. Chi crede veramente Dio nostro Signore le vere legge giuste sono i 10 comandamenti».
Sarà, ma in natura non esistono macchine e accanimenti terapeutici, motivo per cui in realtà si sta parlando di morte naturale. E se Gesù ha ricordato che l'amore per l'altro dovrebbe essere ritenuto il comandamento più importante di tutti (ed amare significa anche lasciar andare dato che l'accanimento non è che mero egoismo) non pare che tra quei dieci comandamenti Dio invitasse impedire che qualcuno potesse morire una volta venuta la sua ora. Ed è curioso come la scienza medica gli vada bene quando si tratta di impedire a qualcuno di poter morire secondo natura ma non va più bene quando permette di donare la vita a chi non sarebbe mai nato...
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