Brandi sostiene che i gay vivano meno perché omosessuali, non perché perseguitato dall'odio che lui promuove
Sarà che Toni Brandi ama sguazzare nel torbido e prova orgasmico piacere nel coltivare odio e discriminazione, ma non è tollerabile come il forzanuovista non esiti neppure a giocare con la morte di chi è vittima della sua persecuzione. Basterebbe un solo neutrone funzionate per comprendere che l'odio da lui propagandato sia fonte di malessere per chi ne è vittima, dato che non c'è nulla di peggio che vive in un Paese dove un simpatizzante del neofascista dedica la sua inutile vita a cercare di impedire che alcune famiglie possano avere pari dignità o che alcuni bambini possano vivere nell'affetto dei loro genitori.
Ma è nel negazionismo più puro e con un'immoralità che non pare umana che sulle pagine del suo sito lo troviamo capace di scrivere:
Lo studioso e psicologo statunitense Paul Cameron ha presentato in una serie di conferenze in Polonia le sue ricerche comparative tra aspettative di vita di omosessuali ed eterosessuali, mettendo in luce i problemi intrinseci alla condotta sessuale dei membri delle comunità LGBT. Abbiamo scritto anche noi tante volte che di ‘gay’ (cioè di gaio) nel mondo LGBT c’è ben poco. E non a causa della ‘discriminazione’ (vera o presunta) proveniente dall’esterno. Sappiamo anche che ormai sostenere certi dati di fatto è divenuto impossibile. La Gaystapo interviene per mettere a tacere ogni dissenso, e lo sa bene una come Silvana De Mari…
Ebbene, hanno tentato di imbavagliare e screditare pure il dottor Cameron. In Polonia, il gruppo LGBT Pracownia Różnorodności ha spinto al boicottaggio delle sue conferenze, scrivendo alle università che lo avevano invitato e al Ministero dell’Istruzione polacco, e sostenendo che i suoi lavori non hanno nulla di scientifico. In realtà, come noto, a non avere alcuna base scientifica è l’ideologia omosessualista.
Ovviamente Toni Brandi propone la sua propaganda d'odio come un dato di fatto, come una verità rivelata che debba poter essere proposto come qualcosa dei «ovvio» e di «oggettivo» nella più totale noncuranza di qualunque evidenza scientifica esista al mondo. Il suo odio, il suo disprezzo e l'abuso criminale che è solito fare del sentimento religioso lo portano a stillare in pazza che dev'essere lecito dissentire all'esistenza dei gay operare che una donna armata di accetta incentivi l'acquisto di armi per poter sterminare gli infedeli nel nome di Dio. Tutto è sempre ovvio per chi loda quella Russia dove i gay vengono arrestati, torturati o uccisi, ma in cui lui sostiene che i gay vivano benissimo dato che è ciò che i suoi probabili finanziatori russi gli dicono debba dire.
Ma l'odio di Brandi pare non conoscere limiti, dato che nel medesimo articolo sostiene che giunga la triste notizia di una sentenza che ha condannato chi sostiene che i transessuali non debbano esistere e che non ci sia alcuna utilità sociale nel salvare quelle che reputa sino le loro inutili vite:
Si tratta di un intervento liberticida della magistratura dello Stato del Mato Grosso del Sud. Il blogger cattolico Roberto Flávio Cavalcanti infatti è stato condannato a pagare 15mila reais come indennizzo per “danni morali e collettivi” ad un’associazione di travestiti e transessuali. La colpa di Cavalcanti è stata solo quella di aver postato un articolo, oltretutto nel lontano 2007, in cui contestava la scelta del governo locale di stanziare fondi pubblici a sostegno di questo gruppo LGBT, che a suo parere non aveva alcuna utilità sociale. Le priorità, anche in Brasile, sono altre e dunque perché utilizzare il denaro dei cittadini per finanziare una realtà simile?
Il giudice – che a quanto pare appoggia l’agenda gay – ha classificato l’articolo come un “discorso d’odio, incompatibile con il rispetto della dignità umana”. Tutto ciò ha davvero dell’incredibile. Sicché ne dobbiamo dedurre che ormai non si può davvero dir più nulla quando ci si trova di fronte ad associazioni (o lobby) LGBT. Specialmente se si è cattolici. Alla faccia della tolleranza, della libertà religiosa, del libero pensiero e del mero buon senso. Dov’è finita la democrazia?
La realtà, però, è che Brandi appare la conferma di come in Italia non esista uno stato o una quelche tutela delle minoranze, dato che lui può vomitare quotidianamente chili di odio contro un'intera comunità con modalità che persino nel Mato Grosso costituirebbero reato.