Il candidato di Adinolfi a 7Gold: «I gay sono come nazisti che noi vogliamo rovinare le menti dei bambini con invasioni virali nella loro psiche»
L'emittente televisiva 7 Gold pare aver scelto di promuovere la disinformazione ideologica attraverso interviste molto accondiscendenti a personaggi legati al partito di Mario Adinolfi.
Il 1° aprile in studio c'era Lorenzo Damiano quale rappresentante di un gruppo confessionale denominato «pescatori di pace». ha raccontato di come lui e la sua gente siano confluiti sotto la guida del «presidente Adinolfi» dato che «noi eravamo il Pdp, loro il Pdf e al Signore non fa differenza l'ultima lettera». Dice anche che «Dio ci ha chiamati» e che Dio avrebbe scelto lui ed Adinolfi quali massimi esponenti a cui affidare il suo progetto politico contro la dignità e contro i diritti di interi gruppi sociali. Insomma, ancora una volta pare si sia dinnanzi a personaggi che non paiono vergognarsi del loro sostenere che Dio voterebbe per loro e per i loro distinguo contro le famiglie altrui. Il tutto sfociando nel tragicomico dato che questa introduzione porta l'uomo a dichiarare che il movimento sarebbe aconfessionale.
Damiano ha anche sostenuto che il suo scopo sia quello di «evangelizzare la politica» ed ha sostenuto che il family day sia stata un'iniziativa organizzata da quel Mario Adinolfi e da Gianfranco Amato che l'hanno tramutato in un partito. Una dichiarazione che di certo non farà piacere a quel Gandolfini e agli altri integralisti che non hanno mai digerito il tentativo di sfruttamento personale della manifestazione da parte dei due aspiranti politici.
Il conduttore ha poi sostento che gli spettatori devono aver paura di una fantomatica "teoria del gender" che sarebbe inclusa nella riforma scolastica. Damiano sostiene che i bambini in età scolare sia no «in grave pericolo» perché «ai miei tempi nessuno mi ha insegnato se identificarmi se ero maschio o se ero femmina. Io sono nato maschio, sono cresciuto maschio, nella mia adolescenza ho fatto quello che hanno passato miliardi di generazioni da quanto l'uomo è stato creato e sono diventato maschio maturo, mi sono sposato, mi sono innamorato di mia moglie e è nato nostro figlio. È l'ideologia di genere che ci vogliono indottrinare, ma non a noi adulti dato che io saprei rispondergli che io sono maschio e mi sento maschio. ma il problema è che questo indottrinamento ideologico, con tutti i problemi che si sono, ha richiesto tre anni per fare le unioni civili, il gender, l'eutanasia. Io so solo che le bambine sono bambine e diventeranno madri e si sposeranno. So che un bambino diventerà adulto e farà quello che vuole, si sposerà o non si sposerà, ma amerà una donna».
Insomma, un discorso senza capo né coda che si basa sull'assunto che se lui non ha bisogno di qualcosa, quel qualcosa non deve interessare perché lui viene prima. E difficilmente sarebbe potuto essere diversamente dato che "prima noi" è il motto che Adinolfi ha copiato dalla Lega Nord. Peccato che negare il solo fatto di voler negare l'esistenza di diverse identità o di diversi orientamenti sessuali sia palese disinformazione, così come in linea con il sessismo promosso da Adinolfi è anche il suo sostenere che la donna, in quanto donna, deve sposarsi e deve far figli mentre mentre solo l'uomo potrà decidere per la propria vita, in quella presunta superiorità che ogni omofobo ama attribuire al sesso maschile. E difficilmente potrebbe essere diversamente, dato che spesso il loro odio viene generato proprio dal doversi relazionare con rapporti in cui non è il sesso biologico a determinare un presunto "diritto di nascita" alla dominazione altrui.
Appare un voler mettere parole in fila delle parole decontestualizzate il suo sostenere che: «non abbiamo bisogno che qualcuno, attraverso Anddos, attraverso Unar, attraverso Lgbt, sceglieranno gli insegnanti che andranno a insegnare ai bambini questa ideologia, indottrinandoli, violentandoli psicologicamente. A Bassano è successo. Il sindaco Poletto, richiamato per fortuna dalla Lega, in questo teatrino gender dove ha fatto far confusione ai bambini con un'insegnante di religione, quindi mi domando dove fosse la curia se permette che un insegnante di religione metta in pratica questa ideologia, per mettere confusione ai bambini. I bambini non si toccano. Lgbt state a casa. Io difenderò la vita di questi bambini, l'innocenza di questi bambini!».
E se pare indecifrabile il significato di una simile frase, buffo è come a pronunciarla sia un tizio che collabora con quell'Adinolfi che difende a spada tratta i genitori che rasano la testa figlia per imporle l'uso del velo, sostenendo che i bambini siano oggetti di proprietà di chi ha generati e che la proprietà dello sperma debba avere il sopravvento sui loro diritti.
Il discorso prosegue poi sostenendo che l'Italia non dovrebbe guardare cosa accade in Germiania, Belgio o Inghilterra, ma dovrebbe emulate la Romania, la Slovenia e la Repubblica Ceca che «hanno fatto la legge sulle unioni civili che non è passata». Asserzione peraltro non vera, dato che il Slovenia le unioni civili esistono ed era passato anche il matrimonio egualitario prima che la Chiesa cattolica sponsorizzasse un referendum per abolirlo. E che dire di quella Repubblica Ceca in cui sono state approvate anche le adozioni?
Damiano prosegue poi imperterrito con curiose teorie volte a sostenere che «vogliono educare all'identità di genere. ma all'identità di genere ci pensano la mamma e il papà, Ci pensa il figlio vedendo la mamma e il papà che si vogliono bene. Il gender è quella ideologia che va contro la genetica, contro la scienza, contro la bioetica e contro il nostro intelletto. Il progetto finale è che vogliono insegnare che domani posso farmi un'iniezione di ormoni. È un progetto che fa paura. nessuno deve poter mettere questa confusione ai bambini. Se siete sicuri, fatelo agli adulti».
Peccato che nessuno insegni a cambiare sesso a chicchessia, mentre l'educazione al rispetto deve essere fatta prima che si formino quei pregiudizi che neppure una bomba atomica può distruggere. Dire ad un bambino che esistono i gay non vuol dire invitarlo a fare sesso gay, significa solo garantire una convivenza sana per entrambi.
L'interminabile comizio a senso unico arriva a sostenere che i gay non debbano avere diritto di manifestazione o al sostenere che nel rispetto «del popolo di elettori cristiani e cattolici» i sindaci di Forza Italia dovrebbero disinteressarsi al disagio degli adolescenti gay, tanto al più sarà un frocio a suicidarsi e non un eterosessuale pronto a sfondare una vagina rigorosamente senza preservativo così come Adinolfi vuole. E questo in presenza di un intervistatore che annuiva compiaciuto mentre l'adonolfiniano lanciava appelli agli insegnanti: «Rifiutatevi, non andate a questi corsi! Perché questi corsi sono di una tale violenza sia per voi che siete madri o padri, quindi spero che abbiate la responsabilità e la coscienza di dire di no. ma se per caso doveste accettare questa materia che non esiste, perché i figli devono essere amati, per cortesia non andate a quell'incontro. Io dico a Forza Italia che ha fallito perché si è piegata al Pd, agli lgbt. E al popolo italiano degli lgbt non gliene può fregare assolutamente nulla».
Insomma, ancora una volta paiono parole che non hanno alcun significato logico e concettuale, ancor più se si considera che «la materia che non esiste» altri non è che il rispetto.
Mischiando poi le mai confermate illazioni delle Iene e attribuendole a Mario Adinolfi, Damiano passa alla più becera disinformazione e diffamazione con il suo asserire: «Nessuno ce l'ha con gli omosessuali. Io non ce l'ho con gli omosessuali. Mi da fastidio che esistano delle associazioni che il Governo ha istituito con Anddos e Unar, il cui scandalo grazie alla Croce di Mario Adinolfi che ha denunciato i soldi che venivano sperperati degli italiani per fare sesso attraverso i circoli gay. A noi non ci interessa che i nostri soldi vengono distribuiti ai gay per far sesso. E poi, soprattutto, state lontani dai bambini».
Ed è sempre negando come l'educazione al rispetto non significhi insegnare la sessualità a chicchessia, il candidato adinolfiniano aggiunge: «La sessualità un bambino se la impara da sola, come ho fatto io e come abbiamo fatto tutto da generazioni e generazioni». Peccato che da generazioni si assiste a gente massacrata, picchiata, bruciata nei campi di sterminio o aggredita per la sua sessualità, anche se pare che a Damiano non freghi nulla di quelle vite umane.
Ed ancora: «Lgbt vuol dire lesbiche, gay, bisessuali, eterosessuali, transessuali... quanti ce ne sono dietro perché continuano ogni giorno». Sostenuto che gli eterosessuali farebbero parte dei terribili "lgbt", l'uomo prosegue: «La scusa è il razzismo e il bullismo, ma non è così. Perché c'è l'lgbt dietro? Se fosse il ministero della sanità. l'Oms, potrebbe avere forse un senso. ma che c'entra che è patrocinato dalla lgbt e che loro andranno a selezionare i docenti. No, qui le cose non vanno bene. Credo che il vescovo sia ora molto irritato. La gente dovrà sapere che è inutile che siedano in prima fila in chiesa se poi avete messo nello scandalo Conegliano con queste delibere». Il riferimento è sempre ad un corso di formazione per docenti al fine di insegnare loro come identificare segnali di malessere negli adolescenti lgbt bullizzati. Un progetto ricolto agli insegnanti che lui sostiene sia un «progetto di maleducazione, di confusione, di invasione virale nella psiche dei bambini».
Ed ancora, dice che «Papa Francesco conferma che la guerra al gender è la terza guerra mondiale e noi abbiamo l'obbligo di difendere la nostra nazione, il nostro Paese, non dobbiamo permettere che questa ideologia venga indottrinata ai bambini piccoli. Venite da me. Abbiate il coraggio di essere visibili e dite la verità: noi vogliamo rovinare le menti dei bambini perché visto che noi siamo così, vogliamo che anche i bambini potrebbero scoprire di avere una nuova sessualità in modo tale che poi noi li formiamo perché non siano un domani emarginati o discriminati. ma questa è una menzogna! Il punto è rovinare la mente dei bambini innocenti».
Ulteriori menzogne riguardano il suo sostenere che la maternità surrogata riguarderebbe solo i gay (anche se ad accedervi sono principalmente eterosessuali) o che questi farabutti strapperebbero i bambini dalle mani di madri piangenti. Insomma, meta propaganda che dimostra la volontà di creare odio e e disinformazione a beneficio di quell'Adinolfi che non esiterebbe a rasare la testa alla figlia per imporle il velo o a spedirla da Luca Di Tolve qualora non si facesse penetrare vaginalmente come lui vuole (evidentemente per lui è meglio spingere i figli al suicidio che accettare la loro natura).
Ed è proprio ricalcando le affermazioni più becere del suo leader che Damiani parte per la tangente con il sostenere che: «Ricordate che nel periodo nazista Himmler aveva un progetto bruttissimo dove faceva questi esperimenti bruttissimi che volevano creare unna creatura perfetta secondo il loro criterio di razza. E i bambini che non crescevano bene li uccidevano e facevano esperimenti. Oggi con l'utero in affitto è la stessa identica cosa. Si usano le donne e solo i ricchi possono fare queste cose, perché sono viziati e c'hanno l'orologio da 40mila euro, pagano 200mila euro queste donne, le vanno a sfruttare, le comprano e poi loro portano via il bambino e lo sottraggono dalla mamma». Inutile a dirsi, quanto descritto difficilmente potrà accadere a dei gay dato che la Russia ammette tali pagamenti per le coppie etero, ma in Paesi come il Canada è vietato qualunque passaggio di denaro proprio perché la decisione non sia imposta. Ma forse la verità avrebbe smontato la sua propaganda d'odio...
In conclusione dice: «Saluto Le Iene perché hanno fatto il dito contro il family day a due milioni di persone, sappiatelo che lo avete fatto a 60 milioni di italiani quel dito. A me e a milioni di persone. E lo dico anche al presidente Berlusconi che io conosco e che lui mi conosce: faccia un'opera di carità, faccia in modo che quel programma abbia il coraggio di dire che ha sbagliato. Presidente Silvio Berlusconi, lei sa che io le voglio tanto bene e anche lei me ne vuole, chieda a questi ragazzi delle Iene di chiedere scusa al popolo italiano perché quel dito noi non lo accettiamo».
Se fa ridere che qualcuno pensi ancora che al Family day ci fossero davvero due milioni di persone nonostante la superficie stessa non avrebbe mai potuto contenere simili numeri, fa ancora più ridere il rappresentante di un partito che rappresenta un misero 0,6% di persone che si arroga il diritto di parlare nel nome dell'intero popolo italiano, persino nel nome di quelle persone che loro vorrebbero discriminare per convenienza personale e per mero profitto.
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