Il giornalino di un liceo di Bergamo: «Nessuno nasce gay o lesbica. È un'ideologia fasulla e i gay hanno l'Aids»
È l’Unione degli Studenti di Bergamo a denunciare un inaccettabile tentativo di indottrinamento ideologico avvenuto al Liceo Secco Suardo di Bergamo. All'interno del giornalino scolastico è infatti stato pubblicato un articolo intitolato "Andando contro natura, si muore".
L'autore sostiene che il sesso abbia l'unico scopo di procreare e che qualunque atto sessuale non miri alla procreazione debba essere ritenuto "contro-natura". Parte così l'attacco alla contraccezione, dai profilattici alla pillola, con l'aggravante di un corredo di informazioni errate e false spacciate come verità rivelate agli altri studenti. E se è risaputo che le pillole contraccettive inibiscono l'ovulazione, l'autore pare non farsi remore nel mentire e nello spergiurare che "la fecondazione avviene e poi viene uccisa". Ed ancora, scrive che esiterebbero "danni che le pillole provocano a lungo andare al corpo della donna o del’uomo forzando la natura".
Riguardo alla possibilità che una sedicenne possa restare incinta, si presenta una curiosa tesi volta a sostenere che l'importante sia ingravidare e che "può darsi che cambino idea decidendo di tenere il figlio sfuggito accidentalmente alla pillola, oppure decidono di eliminarlo nuovamente tramite l’aborto". Insomma, l'aborto sarebbe accettabile ma l'uso della pillola no, dato che si sostiene causi danni anche nell'uomo (in che modo lo farebbe, non è dato di sapersi).
Ma non è finita qui, dato che in un altro articolo del medesimo giornalino troviamo anche una lettere che una studentessa dell'istituto avrebbe scritto a quella che lei definisce una "sedicente lesbica". La ragazza afferma che sia in atto una "propaganda lgbt" e sostiene che qualcuno starebbe ordendo un "lavaggio del cervello" così come Amato ama sostenere durante i suoi convegni di promozione all'odio.
Si afferma che nessuno nasca gay perché "nasciamo XX o XY, non c’è un gene difettoso che può cambiarlo" e si spergiura che chi si definisce gay o lesbica "o non ha una bella storia da raccontare, oppure ha pensato bene di darsi al libero amore, tanto c’è altra gente che fa così".
Ovviamente pare superfluo ricordare che i gay sono uomini e che le lesbiche sono donne dato che nessuno ha mai messo in discussione i loro cromosomi, ma purtroppo l'impressione è quella di una propaganda integralista mal recepita e mal interpretata dalla ragazza (anche se in un liceo gli studenti dovrebbero quantomeno essere resi capaci di leggere e di comprendere brevi testi).
Uniformandosi alla campagna discriminatoria diffusa da Mario Adinolfi e dalla sua Silvana De Mari, si passa a sostenere che i gay siano fonte di malattie gravissime: "Lo sapete quali sono le malattie tipiche di chi pratica l’omosessualità, a parte l’Aids… Siete uomini e donne, non gay e lesbiche! Perché sacrificare questa verità, questo naturale equilibrio fisico, questa vita, per un’ideologia fasulla!?".
L'Unione degli Studenti di Bergamo ha anche diramato una nota in cui affermano: «Riteniamo inaccettabile che in un liceo statale, nel 2017, sia dato spazio ad idee pericolose e contorte, che colpevolizzano scelte difficili e trasmettono concezioni medioevali, paragonando l’uso di un contraccettivo alla bulimia, in un momento in cui è estremamente necessaria un’educazione sessuale informata e veritiera negli adolescenti. Pensiamo non si possa accettare che in risposta ad una ragazza omosessuale che ringrazia chi le è stato vicino nel percorso di accettazione di sé, la si accusi di “essersi fatta abbindolare dalla propaganda gender”, confondendo identità di genere con orientamento sessuale in uno sconnesso calderone di ignoranza ed intolleranza. Come possono essersi sentiti adolescenti alle prese con l’accettazione della propria sessualità, o ragazze che hanno preso la, probabilmente sofferta, decisione di abortire, di fronte a queste parole?».
L’Uds si chiede anche come questi contenuti siano potuti sfuggire al controllo del preside, la quale avrebbe dovuto controllare le pubblicazioni della scuola.
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