Il Tribunale di Salerno concede lo status di rifugiato ad ventenne gay russo. Arcigay: «Si conferma l'allarme diritti umani nel paese di Putin»

«La sentenza del tribunale di Salerno che assegna lo stato di rifugiato a un giovane omosessuale russo, assistito dallo sportello MigraAntinoo di Arcigay Napoli, è un'ottima notizia che sottolinea però due fatti allarmanti». È quanto dichiara Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay. «In primo luogo la sentenza punta il dito verso l'evidente violazione dei diritti umani in Russia: un fenomeno dilagante che interessa le persone omsessuali, destinatarie di leggi repressive di cui osserviamo gli esiti negli orrori in corso in Cecenia, ma anche altre minoranze, come quella dei testimoni di Geova, destinatari proprio in questi giorni di un provvedimento della Corte Suprema russa che li pone fuori dalla legge. Questo allarme resta del tutto ignorato dalla politica istituzionale, che accoglie chi scappa dalle persecuzioni senza assumersi una responsabilità e un ruolo rispetto a chi induce quelle persone a lasciare le proprie case. Ma proprio sul tema dell'accoglienza si apre la seconda riflessione allarmante: l'approvazione del decreto Minniti Orlando relega i richiedenti asilo ad una giustizia di ordine inferiore, escludendo la possibilità che il giudice possa rivolgere domande alla persona che ha presentato l'istanza. Lecito chiedersi allora, con molta preoccupazione, se attraverso questo nuovo iter il giovane russo, una volta negata la possibilità di raccontare la propria storia, avrebbe ottenuto ugualmente lo status di rifugiato. A questo dubbio, molto serio, le istituzioni dovrebbero sentire il dovere di rispondere senza ambiguità».


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