Kadyrov dichiara che le famiglie ammazzano i gay, ma per Mario Adinolfi non c'è alcun problema in Cecenia


Se il leader ceceno dichiara pubblicamente che non è possibile che i gay possono essere perseguitati dato che le loro famiglie avrebbero già provveduto ad ucciderli grazie alla sua depenalizzazione del "diritto d'onore", per l'integralista Mario Adinolfi significa tutto va bene e che non ci sono problemi. Pare follia, ma è quanto l'aspirante politico è stato capace di affermare nel giorno della liberazione. Scrive:

La storia della persecuzione dei gay in Cecenia era una totale balla, il leader russo della mobilitazione Lgbt contro Putin Nicolaj Alexejev è infuriato per l'imbroglio in cui "hanno addirittura pubblicato come foto a corredo quella di manifestanti omofobi arrestati, scambiandoli per attivisti lgbt".

Ovviamente non ha alcun senso sostenere che una notizia sia falsa se i giornali occidentali pubblicano immagini prese da internet, così come non ha alcun senso citare video promosso dalla autorità russe in un Paese in cui chi dissente da Putin viene fatto sparire. Eppure la smentita autoreferenziale di un integralista che basa il suo intero fatturato sulla promozione dell'omofobia pare sia bastata a quei sedicenti "cristiani" che lo spalleggiano scrivendo: «Ma che cacchio persecuzioni! È stata vietata la propaganda gay e quella dei testimoni di Geova. Fine».
Tutto risolto dunque? Evidentemente no, dato che numerose testimonianze pubblicate da Novaya Gazeta o dalla CNN (e quindi non da carta straccia come "La Croce") riferiscono tesi diverse, verificate e confermare anche da organizzazioni internazionali che da decenni dsi occupano di diritti civili. Negare tutto solo perché spera di trarne profitto significa rendersi complici di quelle torture e di quegli omicidi.
Ed anche ile sue stesse teorie presuppongono che Adinolfi sia schierato dalla parte di chi chiede la criminalizzazione dell'omosessualità, provi profonda stima per quella moschea che ha costretto alcuni giornalisti all'esilio proclamando una jihad contro di loro, credca che la libertà religiosa non valga per i testimoni di Geova e non veda problemi con le famiglie che ammazzano i loro figli. Il tutto sarebbe coerente con le sue recenti dichiarazioni volte ad esprimere un appoggio incondizionato ai genitori che abbandonano i figli lgbt, ma sarebbe come voler emulare quei tedeschi che passeggiavano davanti ai centri di sterminio e non volevano farsi domanda su qual fumo nero che usciva dal camini.

Sarà che Mario Adinolfi è ormai disperato e non sa più cosa inventarsi pur di racimolare voti tra le destre neofasciste, ma il livello di violenza a cui si assiste quotidianamente sulle sue pagine e la legittimazione dell'odio che è giunto a promuovere paiono ormai senza controllo.
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