Mario Adinolfi dichiara guerra all'Islam e promette che da sindaco imporrà il cristianesimo in Europa
Pare proprio che Mario Adinolfi non sappia più cosa inventarsi pur di far parlare di sé. Appare quasi comico come dalla sua pagina Facebook lo si trovi pronto a promettere lo sterminio dell'Islam in cambio di una sua elezione a sindaco di Ventotene (un piccolo comune di 737 abitanti della provincia di Latina).
Dando libero sfogo al suo odio verso chiunque creda in un altro Dio e ambendo a quel ruolo politico che non è mai stato capace di conquistare, l'integralista ha dichiarato: «Lo sforzo per le prossime elezioni del Popolo della Famiglia, con propri candidati sindaco in tutta Italia, mi vedrà coinvolto anche personalmente: correrò per la carica di primo cittadino a Ventotene [...] Noi vogliamo scrivere come Popolo della Famiglia, nei giorni in cui Erdogan annuncia la sua vittoria "contro i crociati" chiedendo ai turchi in tutta Europa di "fare almeno cinque figli", un nuovo manifesto di Ventotene che si ispiri all'allarme profetico del cardinale Biffi che vedeva un'Europa in mano all'Islam se non avesse riscoperto le radici cristiane. E allora deve essere una manifesto di Ventotene per una nuova Europa lontana dalla cultura necrofila dell'aborto e dell'eutanasia, che proclami un nuovo vero diritto civile: il diritto universale a nascere, perché sulla natalità costruiremo il futuro dell'Europa, altrimenti l'Europa non avrà futuro».
Se ovviamente pare assurdo anche solo sostenere che un sindaco possa dettare legge in Europa e dichiarare guerra a chi osa credere in altre religioni, grave è il suo annunciare come la produzione di figli che lui vorrebbe imporre per legge serva solo a creare un esercito da scagliare contro quegli islamici che la sua Silvana De Mari dice di voler uccidere con l'accetta di san Giuseppe. Siamo dunque dinnanzi ad un misto di populismo ed isteria, alimentata da un falso sentimento religioso utile solo ad inneggiare alla morte dell'infedele in una vera e propria sharia cattolica. E c'è anche da domandarsi quale differenza corra tra il subire una legge imposta da una religione piuttosto che da un'altra nel momento stesso in cui entrambi pretendono l'annullamento della libertà individuale come premessa al proprio progetto di colonizzazione ideologica. Perché Adinolfi vorrà anche cercare di sfruttare la paura dell'Islam come strumento di propaganda politica, ma ciò non toglie come lui rappresenti quanto di più simile ai talebani esista in occidente.