Altro che «flop»! Il 16,6% dell'intera popolazione italiana è più felice grazie alle unioni civili
Se secondo Repubblica le 2.802 unioni civili celebrate in un anno sarebbero «un flop», è l'attivista Marco Crudo a fare due conti e ad osservare quelle stesse cifre da un altro punto di vista.
2.800×2 sposi/e = 5.604 persone felici;
2.800×4 testimoni = 11.208 persone felici;
1.417×50 invitati in media (al nord) = 70.850 persone felici;
1.093×150 invitati in media (al centro) = 163.950 persone felici;
292×300 invitati in media (al sud) = 87.600 persone felici;
Quindi. 5.604 + 11.208 + 70.850 + 163.950 + 87.600 = 339.210 × 20 persone a cui vengono mostrate le foto della cerimonia, si da la bomboniera in segno di affetto e/o rispetto anche se non invitate, ci portano a considerare 6.724.200 persone felici e commosse. E se si aggiungano circa 300.000 persone single invidiosi/e, ex-fidanzati/e, suoceri/e indignati/e e mamme chioccia che alle cerimonie mostrano stizza ma sono comunque felici dentro, si arriva a un totale di 10 milioni di persone felici. Il 16,6% dell'intera popolazione italiana è più felice grazie alle unioni civili rispetto al 2016.
Ma se poi vi vu,l dare retta a Repubblica, si dica tranquillamente che la felicità non conta perché la priorità è parlare di come poter ammazzare gli immigrati tenendo in casa quel fucile che la signora De mari sostiene sia un obbligo per ogni bravo cristiano... E i dati non paiono lasciar dubbi sul fatto che quel 16,6% di felicità abbia più diritto di esistere rispetto a quello 0,6% di elettori di Adinolfi che condizionano la loro presunta felicità all'infelicità altrui, sostenendo che la loro vita si debba basare sul tentare di impedire che il prossimo possa vivere la propria vita con dignità e con tutte le protezioni giuridiche a loro garantite.