Attentato al concerto di Ariana Grande. Per Adinolfi è tutta colpa delle donne vescovo e dei matrimoni gay
Per comprendere l'ideologia di Mario Adinolfi potrebbe essere sufficiente leggere il Mein Kampf di Hitler, dove ben si spiega una teoria volta a sostenere che si debba ritenere l'altro una minaccia e che si importante sopraffare gli altri in modo da non sentirsi minacciati dalla loro diversità.
E se il mondo piange le giovani vittime dell'attentato di Manchester, l'integralista è già all'opera nel lanciarsi nello sciacallaggio di quelle morti per tentare tramutarla in una fonte di profitto per sé stesso. Per lui quelle 22 vittime non sono altro che carne da macello, luride carcasse da immolare a quella sua propaganda d'odio che lui spera possa fruttargli una poltrona.
Proponendosi ormai come l'alter ego di Salvini, l'integralista scrive che la causa della strage sarebbe la libertà di religione che tollera anche pensieri diversi dal suo. Scrive:
Volete sapere perché Salman Abedi, 23 anni, si è fatto saltare in aria uccidendo 22 suoi coetanei o giù di lì (molto giù, c'è anche una bambina di 8 anni tra le vittime)? Non andate a indagare i suoi legami con il fondamentalismo islamico, inutile andare a studiare la rituale rivendicazione dell'Isis. Studiate la demografia. Ecco, capite quella. Perché o capiamo o moriamo [...] Ci sono tre milioni di islamici in Inghilterra, vent'anni fa erano la metà, poiché hanno un tasso riproduttivo triplo rispetto ai bianchi wasp, tra meno di mezzo secolo saranno più dei cristiani. La demografia è una scienza esatta ed ha già emesso la sua sentenza ed è inappellabile. La stragrande maggioranza di quei tre milioni è molto legata alla religioni ed è praticante. La stragrande maggioranza dell'Inghilterra cristiana ha dimenticato la religione, la irride, s'è ritrovata con le donne vescovo anglicane e i matrimoni gay benedetti in chiesa, così che le chiese sono vuote e al loro posto ci fanno i supermercati.
Senza qualcuna dignità e senza alcuna etica, ecco che l'integralista (che basa il suo intero fatturato sulla promozione dell'omofobia quando non è impegnato promuove aberranti torture psicologiche che possano ammazzare il maggior numero di coetanei delle sue figlie) non si è lasciato sfuggire l'occasione per sostenere che il sacerdozio femminile e la mancata discriminazione dei gay sarebbero la causa di quelle morti. Il tutto in una chiusura alla vita e in un'elogio all'integralismo che lo porta a collocarsi sullo stesso piano ideologico dell'Isis.
L'integralista spassa poi a sostener che l'accoglienza e l'integrazione siano concetti da gettare via. Ma anche quyi la sua tesi ci porterebbe a dover sostenere sostenere che i romani abbiano fatto benissimo a crocifiggere un extracomunitario come Gesù. Ed è così che, con una ferocia anticristiana di inaudita violenza, l'integralista afferma:
Le politiche di integrazione? Come in Francia sono completamente da bocciare. Esistono nelle città quartieri in mano all'Islam: a Manchester più che altrove, ma anche a Birmingham, nella stessa Londra dove i musulmani sono già più di un milione ed è, come è noto, di religione islamica anche il sindaco. E allora il 22 marzo l'attacco a Westminster, il 22 maggio l'attacco a Manchester: 5 morti lì, 22 morti ieri e tutto sommato è persino poco perché la bomba demografica è innescata da tempo e non può che esplodere.
Sostenendo poi che la civiltà si baserebbe su quella sua strana ideologia del "cristianesimo" che nelle sue mani non è altro che uno strumento di offesa con cui giustificare la promozione dell'odio verso i suoi fratelli, se ne esce pure con lo scrivere:
Non possiamo che avere terrore e oggi che ci resta se non piangere per l'orrore di bambini, ragazze, giovanissimi fatti a pezzi dai chiodi esplosi da una bomba? Ci resterebbe da andare a pregare, se solo non avessimo fatto a pezzi anche quel che resta della nostra fede. Che è la radice della nostra civiltà.
Ma a riconfermarci come Adinolfi privi invidia per la natalità del terzo mondo e speri che si possano fare figli per lanciare una guerra di religione volta a sterminare chiunque osi credere in un latro Dio è
un altro messaggio in cui lo troviamo pronto ad affermare:
La soluzione è tornare a fare 2.3 figli a donna, bloccare il tasso di sostituzione, reddito di maternità e blocco delle politiche abortive per emergenza nazionale, introduzione del quoziente familiare. Questa è la proposta del Popolo della Famiglia.
Insomma, come ai tempi di Mussolini bisogna fare figli da mandare in guerra. Una guerra non certo necessaria, ma auspicata da chi crede così poco nel cristianesimo da essere convinto che l'unico modo di tenerlo in vita sia quello di sterminare chiunque osi avere un altro Dio. Bisogna produrre soldati da mandare in guerra, auspicando l'abbattimento dei ponti e l'erezione di muri.
Pare quasi che per Adinolfi le vittime siano un qualcosa di auspicabile, uno strumento con cui promuovere una ideologia del disprezzo che miri a giustificare repressioni e violenze. Repressioni che appaiono come gli ingredienti necessari e sufficienti a creare nuove tragedie, ma forse è proprio ciò che vuole chi ambisce a dar vita ad una guerra che possa concretizzare l'ideologia con cui Hilter sosteneva che la paura verso la diversità debba spingere alla sopraffazione.