Avvenire invita gli psicologi "cristiani" a dire agli adolescenti gay che la loro sessualità non deve essere accetta


Evidentemente Dio ha sbagliato a creare l'omosessualità, ma fortunatamente ci sono tanti "cattolici" integralisti che attraverso il loro odio pensano di poter correggere l'indegna opera di un Dio che evidentemente non reputano saggio quanto pensano di essere loro. E fa davvero rifletter come a promuovere tale visione del cristianesimo sia il giornale dei vescovi, un quotidiano che sostiene di parlare nel nome di Dio mentre emula i giornaletti populistici in una strenua promozione di una visione anticristiana della vita basata sull'introduzione di distinguo, condanne morali, divieti, limitazioni e santificazioni politiche di chiunque si uniformi al loro pensiero unico.
Il nuovo affondo che giunge da quelle pagine è l'ennesimo articolo in cui Avvenire spiega ai bigotti che i gay non sarebbero compatibili con il cristianesimo dato che, se il loro direttore ama fare sesso con delle donne, allora è ovvio che sia Dio a sostener che quello sia l'unico modo di essere. ma il peggio non è tanto il distinguo promosso, quanto la pericolosità del loro promuovere ossessivamente fantomatiche "cure" dell'omosessualità.

Con toni evidentemente tesi a creare isteria contro la scienza ufficiale, scrivono: «Sono almeno una decina i 'processi' avviati da vari Ordini professionali degli psicologi nei confronti di altrettanti specialisti che rifiutano il pensiero unico su omosessualità e gender. Le accuse sono spesso deontologicamente risibili e scientificamente fragili». Il riferimento è al procedimento avviato dall'Ordine degli psicologi della Lombardia contro Giancarlo Ricci, uno psicologo che parla di fantomatiche «ideologie gender» e che spergiura che le persone possono «cambiare "liberamente" la propria identità sessuale». Una posizione ritenuta inaccettabile dall'ordine a causa della totale ascentificità si teorie dannose per le vittime. È stato ampliamene rilevato come tali atti possano solo contribuire ad aumentare il ricorso ad atti autolesionistici e suicidi. E difficilmente potrebbe avvenire altro, dato che quelle "terapie" si basano sull'inculcare sensi di colpa nelle loro vittime.
Evidenze che Avvenire non spiega, preferendo predicare pregiudizio ed isteria con frasi come: «Anche un avvocato che da tempo segue questi casi e sta tentando di mettere insieme un dossier, chiede l’anonimato. A dimostrazione di quanto sia pesante il clima creato dal pensiero unico su sessualità, identità e generazione. Una dittatura che avanza e fa paura. Perché spesso, come nel caso degli psicologi, c’è in gioco il lavoro».
Insomma, possibile che gli psicologi non pissano danneggiare i propri pazuenti e spingere al suicidio un po' di adolescenti se quegli omicidi sono graditi a chi usa Dio come giustificazione ai propri pregiudizi? Da quanfo il nominare il nome di Dio invano non garantisce più la piena impunità come ai bei tempi della Santa Inquisizione?
Ed è così che i vescovi si affrettano a santificare il loro "sicario" lanciandosi in frasi come: «Sorprende l’accanirsi contro il dottor Ricci, persona colta e saggia, oltre che psicologo professionalmente di gran valore. Tra le cose più sconcertanti c’è il richiamo ad un articolo del codice deontologico che sanziona inadeguatezze formative: il dottor Ricci ha un curriculum scientifico impressionante».

Sostenuto che ogni psicologo debba poter agire di testa propria (il che significa che se al direttore di Avvenire dovesse venire un tumore, allora non dovrebbe accettare che il suo medico possa curarlo come meglio crede anche qualora decidesse di dirgli che basta pregare e che non servono le terapie, ndr), si passa ad incoraggiare l'idea che i gay siano tali per scelta, lamentando come «esiste una larga parte di terapeuti cosiddetti 'gay affermativi', che incoraggiano chi ha problemi di identità sessuale, ad abbracciare la condizione omosessuale».
In altre parole, se una persona ha disagio con la sua sessualità, loro pretendono che non gli si dica che non c'è nulla di male in tutto ciò, ma esigono che qualcuno possa andare da quella gente a dirgli che fa bene ad essere a disagio dato che è nato sbagliato e che i "cattolici" mai lo accetteranno a meno che non inizia fingersi diverso da come Dio lo ha creato.
Inaccettabile è anche come l'articolo si concluda sentenziando: «Non è sanzionabile il libero dibattito e la libera ricerca. Quello che è in gioco è la libertà degli psicologi». Peccato che se il presunto «dibattito» non si tenga in ambito accademico ma attraverso falsi dogmi di fede propagandati sulle pagine dei giornali, motivo per cui appare altissimo il rischio di creare danni ad adolescenti ed altre persone che rischiano di essere vittima di tale promozione dell'intolleranza.
E se dovessimo ritenere accettabile il discorso di Avvenire, allora dovremmo ritenere leciti anche gli esperimenti compiuti sugli esseri umani dai medici nazisti, dato che anche loro avevano curricula di rilievo e anche loro sostenevano che quelle morti servissero al "dibattito" scientifico.
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