Catania, saluti romani anche dall'altare durante la messa in suffragio del Duce
C'è chi si domanda come sia possibile che alcuni preti arrivino a rinnegare il Vangelo sino ad ospitare i comizi politici dei Mario Adinolfi o a promuovere i convegni di disinformazione in cui un Gianfranco Amato dice di aver visto la Madonna e di essere stato da lei incaricato di radunare miliziani pronti «a perdere la vita» pur di sostenere che i due matrimoni di Adinolfi debbano valere più di un'unione di due ragazzi che si amano. L'amore viene visto come il nuovo nemico, il diverso come qualcuno da chiudere in lager, il sesso come un'imposizione decisa da altra. E questo perché c'è chi brandisce la croce di Cristo come un'arma di offesa, ovviamente dopo avervi aggiunto un prezzo di copertina (sia mai che i mercenari dell'odio non ne traggano un profitto personale).
La risposta pare giungerci da Catania, dove dall'altare si è andati ben oltre. Stanno facendo il giro del mondo le immagini che mostrano padre Salvatore Lo Cascio (padre spirituale del defunto boss Pippo Ercolano) che dall'altare si è cimentato in un saluto romano durante una commemorazione della morte del dittatore Benito Mussolini, avvenuta del il aprile del 1945. Il tutto dinnanzi ad un centinaio di "camerata" che si erano dati appuntamento all'interno della chiesa di Santa Caterina a Catania.
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