Il Secolo d'Italia invita ad aver paura della scuola: «Maestre pericolose attuano pratiche manipolatorie e pedagogicamente destabilizzanti»
È il Secolo d'Italia, organo ufficiale del partito di estrema destra guidato da Giorgia Meloni, a cavalcare una non-notizia pubblicata da Il Giornale in cui si è cercato di fomentare l'isteria anti-gay sostenendo che un manipolo di feroci integralisti riuniti in un sedicente gruppo "anti-gay" abbia denunciato un gravissimo caso di mancata discriminazione di bambini gay. Omettendo ogni intervento dei diretti interessati e sorvolando come a lamentarsi dei fatti non siano i genitori dei piccolo ma dei perfetti estranei che vorrebbero imporre l'odio omofonico come doma di fede. Insomma, una notizia che fa acqua da tutte le parti ma che pare sia una vera e propria manna per un partito che vive sull'odio.
Ed è così che, con una violenza verbale che avrebbe fatto impallidire la propaganda nazista, Il Secolo d'Italia afferma:
Siamo al delirio. Se non è violenza psicologica, se non è un assedio ideologico questo, come definireste mandare i vostri figli a scuola e venire a sapere che vengono “usati” per simulare un matrimonio gay in classe, con la benedizione delle maestre? Non è il massimo della vita, non è il sogno educativo della stragrande maggioranza delle famiglie. È una vera e propria pugnalata alle spalle da parte di certe maestre pericolose che si sovrappongono surrettiziamente alle famiglie: due maschietti vengono fatti mettere di fronte ad un immaginario altare per pronunciare il fatidico sì e poi scambiarsi il bacetto gay. È accaduto a Poggetto, piccola frazione in provincia di Bologna, in una scuola elementare che ora è al centro di una bufera scatenata giustamente dopo la denuncia di alcune mamme, i cui figli hanno raccontato a casa di lezioni a dir poco particolari che le maestre avrebbero imposto alle loro classi.
Sostenuto che sia pericoloso mandare i propri figli a scuola in virtù di come un genitore possa rischiare che suo figlio non sia indottrinato a quel neonazismo che permetterebbe a Fratelli d'Italia di raccattare voti vendendo discriminazione contro i gay o promettendo lo sterminio di chiunque osi credere in un dio diverso dal loro (che peraltro era extracomunitario e che quindi sarebbe risultato vittima della loro ferocia), il quotidiano della meloni spiega che l'unica fonte della presunta notizia è Il Giornale:
Lo apprendiamo dal Giornale, che ricostruisce così la vicenda: “Sono almeno tre i bimbi che hanno trovato il coraggio di raccontare quanto sarebbe successo in una terza elementare dell’Istituto Comprensivo di San Pietro in Casale: un vero e proprio matrimonio omosessuale, benedetto dalle maestre. [...] Ricapitolando: ci sono le testimonianze degli alunni, che come spesso si dice, non possono essere attendibili al punto da montare un caso. Invece dal Giornale sappiamo della testimonianza di una mamma – non iscritta al movimento – che su Fb conferma la versione, anzi, fornendo un quadro inquietante di come la teoria gender faccia già scuola… a scuola, nelle classi dove vino i nostri figli la maggior parte del tempo . “Il gender a scuola di mia figlia ha già prodotto i suoi primi effetti – scrive Silvia Claudia Rossi su Fb – In classe spesso giocano a fare i matrimoni fra loro. Ieri ho saputo che finalmente hanno celebrato il primo matrimonio gay fra due maschietti! Con relativo bacio degli sposini”.
Sarebbe come dire che se sue persone inscritte ad Arciogay dicessero che Adinolfi è una minaccia per la società e una persona non iscritta all'associazione gli desse ragione, Il Secolo d'Italia dovrebbe titolare a tutta pagina che Adinolfi è una minaccia per i nostri bambini e che ci vorrebbe il carcere (così come chiedono per le maestre che non discriminano).
Poi, tonando a sostener che l'odio omofonico e la violenza contro le minoranze debbano esser considerate una "libertà di espressione" per chi gode di pieni diritti e non vuole che gli altri possano fare altrettanto in virtù di come si auto-proclamino parte di una nuova razza ariana, l'articolo torna a fomentare isteria con il sostenere che:
Queste pratiche manipolatorie e pedagogicamente destabilizzanti sono all’ordine del giorno. Contrastare la teoria gender è stato un calvario. “Quest’anno – racconta al quotidiano milanese- abbiamo dovuto contrastare la recita gender Fa’afafine, che racconta la storia di un ragazzo “fluido” né maschio né femmina, e contro un festival della letteratura dove regalavano libri sull’identità sessuale”. Si tratta di un “assedio ideologico”, dicono. E in effetti la battaglia è serrata. “Siamo bombardati. In paese ci sono alcune maestre che spingono per realizzare attività scolastiche di quel tipo”. In difesa dei genitori anti-gender si è schierato tutto il centrodestra locale per bocca del consigliere regionale di Forza Italia, Galeazzo Bignami: “I bimbi che simulano matrimoni omosessuali a scuola – dice – sono l’effetto dello schifo che portano i sinistrati nelle scuole”. Usano come cavie i bambini, più che mai indifesi in queste situazioni. Risponderà qualcuno di questo scempio?
In altre parole, sei sei un razzista, omofobo e xenofobo che vuole che tuo figlio diventi altrettanto, l'unica soluzione è toglierlo dalle scuole e inserirlo in quei centro di indottrinamento ideologico che l'estrema destra statunitense e i nazionalisti russi stanno promuovendo anche in Italia. Come dire, caso vuole che si stia creando isteria contro la scuola pubblica (peraltro sulla base del nulla) proprio mentre le lobby neofasciste internazionale hanno chiesto di muoversi in quella direzione... che caso!