La NuovaBQ sostiene che sia scientificamente provato che l'omosessualià sia una devianza (ma i gay impedirebbero di dirlo)
L'odio come ragione di vita e la menzogna come diritto assoluto. È quanto incessantemente predica La Nuova Bussola Quotidiana in un sistematico ed ideologico uso del vittima sfruttato come mezzo di propaganda di un nuovo neofascismo. Ed è così che troviamo il solito Andrea Zambrano pronto ad affermare:
L’Ordine degli psicologi è pesantemente invischiato in una subdola campagna di “correzione” e intimidazione di quei terapisti che si oppongono all’omosessualismo dilagante. Il caso dello psicologo Giancarlo Ricci finito sotto procedimento dell’ordine della Lombardia per aver sostenuto in una trasmissione tv come la funzione di padre e madre sia essenziale nella crescita del bambino, è soltanto la punta dell’iceberg di un atteggiamento totalitario che si sta sviluppando in seno all’ordine, che apre le porte a terapisti molto influenti, ma decisamente non obiettivi nel loro lavoro, se non altro perché sono attivisti Lgbt.
Insomma, la scienza diventa un'opinione che deve essere ritenuta legittima se qualcuno si alza in piedi e si mette a sbraitare a squarciagola che gli altri non sono "ariano" tanto quanto loro. ne è testimonianza la continua promozione dell'odio che troviamo sul network di testate guidate da Cascioli, tutte indaffarate a definirsi opinabilmente "cristiane" al solo fine di stuprare il nome id Dio come giustificazione a quelunqu forma di odio, razzismo e xenofobia. Vogliono che la signora De mari possa dire che i gay sono anomali, esigono che si possa suggerire ai genitori di "curare" l'omosessualità dei figli anche se ciò non è possibile e può solo contribuire al loro suicidio, esaltano ogni loro erezione come se la bontà di una persona si basasse sulla destinazione delle sue eiaculazioni.
Gravissime sono le asserzioni in cui Zambrano si lancia nel sostenere che i gay sarebbero malati mentali dato che hanno gusti diversi da lui, ossia dal modello "ariano" che da anni si sta occupando di teorizzare in combutta con Riccardo Cascioli. Dice:
Il controllo della figura dello psicologo è fondamentale nell’affermazione della dittatura Lgbt. Perché il problema omosessualità è fondamentalmente psicologico. Non è genetico, né ortopedico e neppure spirituale. Diversamente il pensiero lobbistico avrebbe cercato di aggredire gli ortopedici o i genetisti. Per questo bisogna occupare “manu militari” i gangli decisionali della professione del terapeuta mentale per costringerlo a veicolare ciò che la scienza psicologica non dice affatto: che l’omosessualità sia una naturale variante della sessualità.
Ecco perché si colpiscono i professionisti come Ricci. Ed ecco perché si utilizzano i mezzi più subdoli per intimidire e controllare quei professionisti che invece sono ancora agganciati ad una concezione deviante dell’omosessualità. Se sono cattolici peggio ancora. Qui scatteranno le liste di proscrizione. Intanto ci si accontenta della schedatura. E’ quanto ha scoperto la Nuova BQ in una lunga inchiesta condotta parallelamente al quotidiano La Verità e anticipata nei giorni scorsi da Francesco Borgonovo sulle colonne del giornale di Maurizio Belpietro.
Insomma, bisogna credere che i gay sono dei malati mentali perché lo sosterrebbero due realtà dichiaratamente omofobe come La Nuova Bussola Quotidiana e quel quotidiano di Belpietro che offer ampio spazio ai militanti della Manif pour tous in una costante propaganda d'odio contro interi gruppi sociali.
Negando l'evidenza di come un presunto "sentimento religioso" rappresenti l'unica argomentazione addotta dagli omofobi per cercare di condannare l'omosessualità, è cercando di fomentare inutili paure e fantomatici complotti che l'articolo afferma:
Andiamo con ordine. Il 10 febbraio scorso gli iscritti all’ordine degli psicologi della Lombardia ricevono una richiesta: partecipare ad un questionario per conoscere che cosa ne pensano i terapisti sull’omosessualità. La ricerca è condotta da un’equipe del professor Vittorio Lingiardi, psicoterapeuta e attivista Lgbt con numerose pubblicazioni all’attivo. E già qui sorge il primo problema: L’Ordine affida ad un militante Lgbt, ancorché psicologo, una delicatissima inchiesta che vuole arrivare a fotografare il giudizio dei professionisti sul tema omosessualità. Non sembra essere garanzia di imparzialità.
I professionisti ricevono poi il 14 febbraio una mail con le credenziali di accesso al questionario. Alcuni lo cestinano, altri incuriositi lo aprono. E scoprono che buona parte delle domande sono insinuanti e insistenti sul credo religioso dei terapisti. La Nuova BQ ha sentito cinque professionisti e tutti hanno dato la stessa risposta: “Sì, le domande erano volte a capire se il terapista era cattolico e se l’essere cattolico condizionava il nostro lavoro e soprattutto l’approccio al problema omosessualità”.
Nessuno di loro ha compilato il questionario, subodorando una sorta di schedatura. Va detto che il test era anonimo, ma più di uno ci ha fatto notare che per accedervi bisognava avere una chiave d’accesso, non si sa se uguale a tutti o personalizzata. Meglio non rischiare. Molti professionisti si sono dunque rifiutati di compilarlo, avendo il fortissimo sospetto che si trattasse di una schedatura dei professionisti che sono contrari all’accettazione dell’omosessualità come variante naturale e sono contemporaneamente cattolici praticanti.
Attaccando l'ordine e lamentando come non si renda contro a loro di qualunque iniziativa quasi come se Cascioli fosse a nostra insaputa il duce che governa l'Italia attraverso l'azione di camerata che lo affiancano nella su strenua promozione dell'odio, l'articolo lamenta che quei cattivoni degli psicologi non abbiano condiviso con loro le domande del questionario e sentenzia:
Lingiardi & co possono così godere di un trattamento di favore: un’inchiesta top secret per la quale non si possono conoscere le domande, però i risultati verranno impreziositi e resi autorevoli dalla pubblicazione sul portale dell’Ordine. Anche qui, alla faccia della scientificità.
Citando uno studio analogo lanciato nel 2013 in Puglia, l'integralista arriva al dunque nel sostenere che debba essere vietato constatare come presunte argomentazioni religiose vengano addotte come giustificazione all'omofobia. Un fatto risaputo ma che Cascioli esige non debba poter essere reso pubblico per non ledere il diritto all'odio di chi nomina invano il nome di Dio con finalità discriminazione orientate alla creazione di morte. Scrive Zambrano :
Si parla, effettivamente di orientamento religioso. Per dire cosa? “L’analisi dei residui standardizzati ha evidenziato una tendenza dei partecipanti che si sono definiti “credenti e praticanti” a non ritenere l’omosessualità una “variante normale” della sessualità”. Ecco qua la pistola fumante: sei cattolico? Quindi ritieni l’omosessualità una devianza, non quello che vogliamo affermare noi. E ancora: “La religiosità è risultata significativamente associata anche all’ipotesi secondo cui l’omosessualità sarebbe l’espressione di uno sviluppo psicologico incompleto oppure dovuta ad una mancata identificazione col proprio ruolo di genere. Gli psicologi che si percepiscono adeguatamente preparati tendono a non aderire all’ipotesi eziologica della mancata identificazione con il proprio ruolo di genere”. Tradotto: se sei cattolico pensi che l’omosessualità sia l’espressione di uno sviluppo incompleto, invece se sei preparato sul tema non credi che questa sia la causa. Ergo: i cattolici sono impreparati ad affrontare pazienti omosessuali.
Ed è sempre nella negazione di come la religione spesso fatichi ad accettare la realtà delle cose al punto da aver condannato chi ha osato ipotizzare che non fosse il Sole a girare attorno alla Terra, è con toni spre più isterici che l'integralista afferma:
Ma c’è di più. Sempre la ricerca pugliese dimostrerebbe “una forte correlazione tra fede religiosa e atteggiamento sfavorevole nei confronti delle competenze omogenitoriali”. Ecco la ciliegina sulla torta in conclusione: “Questi dati consentono di riflettere su quanto il sistema religioso, che in tema di sessualità spesso porta e perpetua visioni eterosessiste o eteronormative, eserciti ancora oggi una forte infuenza sulla costruzione dei sistemi di credenza, degli atteggiamenti, delle rappresentazioni e dei modelli culturali degli individui, inclusi i professionisti della salute mentale, i quali non dovrebbero anteporre la dimensione religiosa alle evidenze scientifiche sull’omosessualità e sull’omogenitorialità”. Tradotto: fuori i cattolici dalla professione perché sono pesantemente influenzati dalla religione e antiscientifici.
Ovviamente le cose non stanno così perché esistono moltissimi psicologi non credenti, nel mondo!, che ritengono, dati scientifci alla mano, l’omosessualità una devianza, ma questo non viene indagato. L’obiettivo è mettere fuori gioco e all'indice i cattolici e arrivare a chiedere delle linee guida. Che si basino ovviamente su queste indagini orientate.
Ovviamente servirebbero dati e nomi, ma l'integralismo preferisce dire che «c'èè tanta gente» che reputa i gay dei deviati immeritevoli di vita. Insomma, continua la promozione d'odio di un griuppo che esiste solo per creare morte nella più totale impunità e nel disinteresse di una magistratura che avrebbe il dovere di proteggere quelle minoranze che sono vittime della satanica aggressione di Cascioli e dei suoi cenerata.