Mario Adinolfi sostiene che i gay siano donne e che Macron sia donna
Mario Adinolfi non perde mai occasione per manifestare la sua intollerabile violenza. In occasione della vittoria di Emmanuel Macron contro quella Le Pen che incarnava tutta l'ideologia del suo estremismo xenofobo, omofobia e razzista, il leader integralista ha pubblicato su Facebook un intollerabile commento:
Per la prima volta i francesi hanno eletto una donna alla presidenza della Repubblica.
La vile e incivile allusione di Adinolfi è a quella che lui sostiene sia l'omosessualità velata da Macron. Ed è ostentando come lui basi il suo intero fatturato sul predicare odio contro i gay senza manco sapere di che cosa sta parlando, Adinolfi se ne esce con un sostenere che i gay sarebbero donne, forse ignorando che i gay sono uomini dato che (non è di transessuali che si sta parlando) o di come molto omosessuali sono sicuramente più uomini di quanto lui potrà mai essere.
Ma dato che al peggio non c'è mai fine, è auto-proclamandoci il cattolico più cattolico fra i cattolici in virtù di quanto lui ami stuprare il nome di Dio quale giustificazione ad ogni forma di odio e di discriminazione che l'integralista si lancia persino nel sostenere che la decisione di festeggiare l'elezione dinnanzi al Louvre sia un chiaro segno di un'appartenenza massonica del neo presidente. Scrive Adinolfi:
L'appartenenza massonica di Macron non è una teoria, la scelta di parlare incorniciato da una piramide è una simbologia precisa, il suo unico padrino politico è Attali (teorico del poliamore e dell'eutanasia indiscriminata sugli over 65 non produttivi) massone conclamato. Da ministro dell'Economia meno di un anno fa Macron partecipava da ospite d'onore alle iniziative delle Logge del Grand'Oriente di Europa. Una presidenza così non può che essere temuta dai cattolici.
Insomma, i cattolici dovrebbero essere terrorizzati all'idea che il volere di Adinolfi non sia imposto per legge quale verità rivelata da Dio. Peccato che lui predichi una divinità che disprezzerebbe i gay, santificherebbe le seconde nozze celebrate nei casinò e che vedrebbe nel razzismo e nella xenofobia il suo volere. Insomma, a voler usare il loro stesso metro di condanna, potremmo quasi presumere che Adinolfi paia servire quello che il suo compare Amato definisce "il cornuto". E tutto questo solo perché spera di poter ottenere soldi e potere attraverso una dichiarata guerra alla libertà personale e al principio di pari dignità.