Nella giornata contro l’omofobia, l'omofobo Adinolfi nega che l'omofobia esista
Mario Adinolfi appare ormai un ospite fisso delle trasmissioni di Radio Cusano Campus, la web radio universitaria che da tempo si sta offrendo come vero e proprio palcoscenico aperto ad ogni sua più perversa ideologia.
Ed è così che, nel corso della Giornata internazionale contro l'omotransfobia, l'omofobo Adinolfi ha colto l'occasione per promuovere odio contro i gay. In merito al report sull’omofobia presentato dall’Arcigay, dice: «Che cos’è l’omofobia? È la paura nei confronti degli omosessuali che si trasforma in qualcosa di violento. Ovviamente io non ho paura degli omosessuali e non sono in alcun modo violento nei loro confronti. Oggi Repubblica ci racconta questo mitologico rapporto dell’Arcigay. L'Italia non è omofoba, anzi è omofila. C'ha pure il governatore della Sicilia, Crocetta, dichiaratamente omosessuale. Ma dov'è l’omofobia? Se quella è omofobia, allora la rivendico».
Cambiato il senso alle parole e sostenuto che un gay debba accontentarsi di non essere gettato dal tetto di un palazzo mentre lui si sposa più volte in virtù di quello che lui sostiene sia un diritto di nascita legato ai suoi pruriti sessuali, l'integralista nega pure che sia odio il promuovere personaggi di estrema destra come la De Mari o l'andare da genitori che non accettano i propri figli per incoraggiarli a non tollerare la loro natura se diversa dai loro egoistici desideri.
In un crescendo di intolleranza, Adinolfi aggiunge: «Quel rapporto dell’Arcigay è una cosa ridicola che va appallottolata e buttata nel cesso».
Sostenuto dunque che le violenze subite dalle sue vittime preferite non meritino attenzione (sia mai che non possa ottenere voti risultando determinante nel suicidio di un qualche coetaneo delle sue figlie grazie alla sua intollerabile promozione delle fantomatiche "terapie riparative"), l'omofobo aggiunge: «Provate a essere oggi un ragazzino obeso in un liceo. Secondo voi su chi si abbatte la discriminazione a scuola? Su una diciassettenne obesa o su una sua coetanea che si dichiara lesbica? Vengono più bersagliati gli obesi dei gay, questa è la realtà. In un liceo è più passibile di discriminazione il secchione over size rispetto al leaderino lgbt».
Ovviamente Adinolfi dovrebbe spiegarci quanti obesi rischiano di essere cacciati di casa o di essere sottoposti a vere e proprie torture psicologiche dai loro genitori. Negate le premesse e lavatosi le mani come Ponzio Pilato dinnanzi alle sue responsabilità, l'integralista appare capace di sfruttare la violenza da lui stesso promossa per immolarsi a vittima di fantomatiche persecuzioni. Eppure sappiamo anche che nessuno gli ha negato ben due matrimoni mentre lui vorrebbe escludere un intero gruppo sociale dalla pari dignità prevista dalla Costituzione.