Per Il Giornale, il ragazzo migrante suicidatosi a Milano è "degrado" come il sesso in strada
Un migrante di circa 25-30 anni si è impiccato in sul lato della massicciata della Stazione Centrale di Milano. Ma a far venire la pelle d'oca è come la notizia sia stata trattata sulle pagine de Il Giornale, il quale titola: "Un impiccato in stazione e sesso per strada. Il degrado invade pure il centro di Milano".
Esatto, pare proprio che per loro la vita di un migrante non abbia alcun valore e che quel copro senza vita li infastidisca perché rovina il paesaggio. Un po' come quando la moglie di Adinmlfi si miste a sbraitare contro dei senzatetto che avevano osato ripararsi dal freddo in una tenda che lei sosteneva rovinasse il paesaggio. Insomma, così come la moglie del leader integralista avrebbe preferito che quella gente andasse a morire assiderata senza rovinare la sua cattolicissima persona, allo stesso modo Il Giornale vorrebbe che gli immigrati non li disturbassero lasciando i loro cadaveri per strada.
Il guaio è che a furia di presentare le persone come oggetti, il messaggio rischia di passare ai lettori e non c'è da stupirsi che li si ritrovi in fila a cercare di ottenere il diritto di poter sparare liberamente a quei gruppi sociali che vengono demonizzati quotidianamente negli articoli che leggono.
Il fatto che il quotidiano dica che il degrado sia arrivato "anche" a Milano è perché quotidianamente trovano pretesti per sostenere che migranti, barboni, gay e zingari siano una minaccia e che il mondo sarebbe un posto migliore se qualcuno lo epurasse dalle minoranze come aveva iniziati a fare Hitler. Ed è così che nei giorni scorsi se n'erano usciti con un altro articolo intitolato "Degrado choc nella Capitale: immigrato fa sesso per strada". Ed aggiungevano: "A Roma il degrado non ha più limiti, una coppia di senzatetto fa sesso in strada in pieno giorno di fronte ai turisti".
La foto allegata mostra due persone abbracciate in mezzo ad una strada piena di rifiuti in un giaciglio di fortuna. Sarebbe dunque interessante capire quali turisti passerebbero di lì, così come fra le righe paiono udirsi i commenti indignati di chi dice che quei due senzatetto sarebbero potuti andare in una stanza d'albergo a fare le loro porcherie. Peccato che chi vine in mezzo alla spazzatura probabilmente non avrà certo i soldi per una camera, così come non è da trascurarsi che chi risulta invisibile ai passanti possa essere portato a vivere la propria vita pensando che tanto la gente continuerà ad ignorarlo come ha sempre fatto.
Ma così non è stato, perché qualcuno ha scattato delle foto e qualcun altro le ha pubblicate. Ma nessuno si è indignato all'idea che qualcuno sia costretto a vivere in quel degrado, si sono lamentati di come non sia andato in un ghetto peggiore per non infastidire i loro occhi benpensanti. Insomma, l'ideologia proposta è che l'altro può anche morire, ma non deve farsi vedere altrimenti si ha il pieno diritto di allontanarlo in modo che possa crepare senza disturbare.
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