Russia, predicatori cristiani e chiesa ortodossa sostengono di poter "curare" l'omosessualità
Nonostante la Russia abbia rimosso l'omosessualità dalla lista delle malattie psichiatriche nel 1999, un'inchiesta della BBC denuncia come ancor oggi ci siano psicologi, ipnologi e preti che sostengono di poter "curare" l'omosessualità. Stando alle testimonianze, in alcuni casi anche con tecniche che paiono far leva sull'ignoranza e sulla credulità popolare, come l'aspersione di acqua santa.
L'inchiesta porta anche la testimonianza dello psicoterapeuta ottantenne Jan Goland, il quale giura di aver "curato" 78 gay ed otto transessuali grazie a un metodo sviluppato ai tempi dell'Unione Sovietica dal suo insegnante Nikolaj Ivanov. Il "trattamento" avrebbe una durata compresa tra gli 8 e i 18 mesi e prevede una prima fase volta ad "estirpare" l'attrazione per persone dello stesso sesso attraverso sedute di ipnosi che possono durare fino a otto ore. Una seconda fase cercherebbe di incutere l'attrazione verso l'altro sesso mentre in una terza si mirerebbe ad imporre il sesso con esso.
Al prezzo di 5mila rubli, fratelli Nikitenko vendono due mesi di audio-ipnosi per "curare" quello che loro sostengono sia un "disordine compulsivo ossessivo". Oppure il pastore Evgenij Peresvetov, a capo dell’organizzazione protestante Vosstanovlenije, sostiene l'omosessualità sia una dipendenza che i gay debbano essere liberati dal loro "peccato".
Non sempre tali azioni avvengono su richiesta dell'interessato. Una donna racconta di come «io non ne sapevo nulla. Loro continuavano a leggere le loro preghiere, poi mi hanno costretta ad andare in chiesa, dove mi è stato detto che la mia attrazione verso altre donne era venuta da Satana. Mi hanno versato addosso acqua santa e mi ha costretto a berla. Mi hanno colpito con le aste. Mi sento come se avessero distrutto la mia mente».
La Russia non è il solo Paese dove l’omosessualità è considerata una patologia da curare. Negli Stati Uniti tali "terapie" assucirano ai gruppi religiosi un giro d'affari miliardario, mentre in Italia sono personaggi coem Mario Adinolfi, Toni Brandi e Riccardo Cascioli a cercare di promuovere azioni vietate dall'ordine degli Psicologi in virtù della comprovata pericolosità di quelle violenze psicologiche basate sull'inculcare sensi di colpa ai minori.