Usa. La Corte Suprema sancisce che il divieto alle "terapie riparative" è lecito e non viola la libertà religiosa

La Corte Suprema statunitense ha rigettato la richiesta che le chiedeva di giudicare l'incostituzionalità della legge della California che dal 2012 proibisce le fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità. Alla sua attenzione era stato posto un ricorso alla sentenza della Corte d'appello del Nono circuito che aveva riconosciuto come la legge non violi la libertà religiosa.
È la seconda volta che la legge del 2012 viene portata all'attenzione della Corte. Secondo il funzionamento della giurisprudenza statunitense, il rifiuto della Corte Suprema di decidere sul caso rende definitiva la sentenza pronunciata dalla corte d'Appello in merito al caso Welch vs. Brown.
Sedicenti gruppi religiosi chiedono il ripristino di quelle torture psicologiche su minori ed adolescenti in base ad una presunta "libertà religiosa" che loro sostengono debba prevalere sull'evidenza scientifica della più totale inconsistenza e pericolosità delle teorie del defunto Nicolosi. Il giro di affari legato a tali pratiche è miliardario.


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