Bergoglio e il suo uso polito delle orge al Sant'Uffizio
La notizia dell'ex segretario del cardinale Coccopalmerio che organizzava orgie e all'interno del Palazzo del Sant'Uffizio è una di quelle destinate a trovare ampio spazio sui giornali. Ancora più se il protagonista era noto per la sua affezione alla «purezza dottrinaria» o se nel suo appartamento è stata trovata così tanta droga da portare al suo arresto per spaccio. L'indignazione è garantita su tutti i fronti: Adinolfi potrà dire che i gay sono una minaccia per la Chiesa e che ha ragione lui a dire che devono essere epurati, i gay osserveranno l'atteggiamento ipocrita di chi sentenzia condanne morali contro l'amore di due uomini mentre passa le sue serate organizzando festini così estremi.
Ma come qualcuno giustamente osserva, ad interessare dovrebbe essere anche un dettaglio che molti giornali hanno omesso, ossia il fatto che gli eventi si siano verificati quattro mesi fa e siano stati resi noto solo ora, esattamente in concomitanza con il Concistoro. Il timore è che tutto questo non sia una casualità e che i fatti siano stati congelati e tenuti nel cassetto siano a quando non si fosse presentata l'occasione per sfruttarli al fine di promuovere l'immagine di un pontefice che interviene con fermezza per rinnovare la curia.
Pare anomala anche l'irruzione notturna della gendarmeria vaticana all'interno dell'abitazione privata del monsignore (una delle tante presenti al Sant'Uffizio), avvenuta proprio mentre era in pieno svolgimento un'animata orgia a base di sesso e droga. I fatti indicherebbero che Bergoglio fosse stato messo al corrente delle voci sulle attività sessuali del monsignore e c'è da domandarsi perché mai abbia preferito una retata notturna dal certo clamore mediatico ad un qualche richiamo. Ed anche il trattamento parrebbe non conforme al consueto tentativo di insabbiamento con cui la curia ama gestire situazioni simili, così come avvenne per quei preti che prostituivano le loro parrocchiane o per quelli che organizzavano orge con gruppi di ragazze... ma forse la loro eterosessualità o l'esistenza di vittime non sarebbero state sufficienti a poter puntare il dito contro il sacerdote senza temere possibili ripercussioni per l'immagine della Chiesa.