Il leghista che si dice dispiaciuto perché nessuno ha sparso acido sui partecipanti del Milano Pride


Non può che destare preoccupazione l'evidenza di come l'intolleranza omofoba venga ormai percepita come un vero e proprio vanto non più solo in alcune sette religiose, ma anche in determinati gruppi politici che dell'odio hanno fatto il loro cavallo di battaglia.
Ed è cosi che, dopo la "sentinella in piedi" che si immaginava un camion guidato da padre Livio pronto ad investire i partecipanti al pride, su Twitter troviamo un fan di Salvini che scrive: «Milano Pride. Quindi non è piovuto acido? Peccato».
Dato che l'intolleranza non è mai isolata, non stupisce come l'autore di quella frase appaia contrario anche allo ius soli, seppur la sua posizione appaia più ideologica che concettuale dato che la sua "argomentazione" risulta contraddittoria nel sostenere che la sua opposizione si basi sul suo sostenere che ad essere ritenuto italiano debba essere solo chi nasce nasce in Italia (motivo per cui dovrebbe essere a favore della cittadinanza per i bambini nati in Italia e non contrario come dice).
Come tanti sedicenti cattolici, anche lui non si è astenuto dallo scrivere messaggi di gaudio dinnanzi al suicidio di Marco Prato, unendosi a quell'ondata di festosa celebrazione di una vera e propria pena di morte inflitta dal un clamore mediatico che spesso e volentieri è apparso più interessato al suo essere gay che al suo omicidio. Ed ancora, lo scorso aprile lamentava che Pontida sarebbe stata «invasa da puttane e froci» dinnanzi alla giornata dell’orgoglio antirazzista organizzato sul prato di Pontida.
Immancabili sono stati anche gli insulti riservati a chiunque osasse fargli notare che probabilmente si trattava di gente preferibile ai leghisti, ma sappiamo che il leghista medio esige di poter insultare tutti senza tollerare alcuna critica. E diversamente non potrebbe essere, dato che da anni qualcuno lo illude esista una "razza ariana" che può essere considerata come una sorta di nuova razza ariana, così come il suo leader brandisce bambole gonfiabili per indicare qual'è la considerazione miogena che pare lecito ostentare contro donne utili solo per essere scopate. E non manca neppure l'azione di quella Cristina Cappellini che si riempie la bocca con riferimenti a Gesù mentre organizza convegni con preti pedofili o mentre si fa fotografiate in chiese in cui Gesù viene raffigurato con lineamenti europei che possano negare la sua origine extracomunitaria.
Ma dato che quella gente cerca visibilità chiedendo a chiunque di scusarsi per qualunque gesto venga compito da chi è nato nel suo stesso paese o che crede nel loro medesimo Dio, ci sarebbe da domandarsi perché loro non si sentano nel dovere di chiedere scusa mentre la loro gente si indigna perché una minoranza non è stata uccisa con l'acido.
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