Provita sostiene che «i buoni» sono quelli che ignorano i diritti delle minoranze
Prosegue senza sosta e con toni sempre più violenti la feroce promozione all'odio portata avanti dell'organizzazione politica di estrema destra "Provita Onlus" dell'imprenditore Toni Brandi. Questa volta li troviamo eccitati dinnanzi nel poter cavalcare l'omofobia come mezzo di promozione di quel Trump che vuole costruire muri, che separa le famiglie di immigrati e che non offre alcun supporto alle minoranze. Scrivono:
Donald Trump rompe nuovamente con una tradizione inaugurata dall’amministrazione Obama: non proclama giugno come mese dell’orgoglio LGBT.
Appena insediatosi, come avevamo prontamente notato, fece rimuovere dal sito ufficiale della Casa Bianca la sezione dedicata ai “diritti” della comunità LGBT. Ora invece si rifiuta di dare l'appoggio istituzionale alle celebrazioni che i movimenti omosessuali e transgender svolgono in questo mese.
Ovviamente la lobby arcobaleno protesta duramente, parla di regresso politico-sociale e accusa Trump di intolleranza e discriminazione. Le solite critiche ormai trite e ritrite. E che non tengono in conto l'esistenza di una parte consistente (ma silenziata) del mondo omosessuale che invece approva la scelta del presidente, semplicemente in quanto non sopporta una discriminazione al contrario né di essere considerato un mondo a parte, “più uguale” degli altri.
La consuetudine di Brandi è quella di violentare il prossimo e di attribuirgli le parole che più preferisce. Ed è così che se è la sua lobby integralista ad aver teorizzato quella fantomatiche "ideologie gender" che viene usata per promuovere l'intolleranza, lui è lì che spergiura che quelle teorie debbano essere attribuite a chi non le ha mai treorizzate. Ed ancora, è sulla base del nulla che spergiura che i gay apprezzerebbero le discriminazioni, anche se poi riesce a citare sempre e solo quel Giorgio Ponte che si ritiene inferiore a lui sulla base dei sensi di colpa che le lobby integraliste gli hanno inculcato.
Di fatto, siamo semplicemente dinnanzi ad uno di quei violenti che non eviterebbe un solo secondo a dire che la vera colpa degli stupri sono donne troppo provocanti: la vittima viene indicata come la causa della violenza. Sempre.
Si passa poi a sostenere che i gay non dovrebbero ambire a null'altro che non sia il matrimonio. Non importa se vengono bullizzati, picchiati o perseguitati nel nome dell'ideologia che Brandi promuove. Dice l'articolo:
Si tratta evidentemente di un altro segnale in controtendenza rispetto al totalitarismo LGBT imperante in tutto il mondo e da salutare con soddisfazione. Anche perché non si capisce bene per quale motivo, soprattutto ora che il cosiddetto matrimonio gay è stato introdotto negli Stati Uniti, si dovrebbe dedicare un mese all'orgoglio omosessuale e transgender. Orgoglio di cosa? Di un “normale” (come sostengono gli attivisti LGBT) orientamento sessuale? Non è piuttosto un subdolo tentativo di imposizione della dittatura arcobaleno e dei suoi dogmi?
Sostenuto non troppo velatamente che i gay sarebbero anormali, l'organizzazione politica "Provita Onlus" passa al consueto attacco di chiunque dissenta dal loro pensiero unico:
Ad ogni modo, nonostante il gesto di Trump, sua figlia Ivanka ha lanciato un tweet a sostegno del “mese dell’orgoglio LGBT”. Sia lei sia suo marito Jared Kushner infatti sono strenui sostenitori tanto del “matrimonio” tra omosessuali quanto, più in generale, dell'agenda omosessualista. Ed essendo i consiglieri più fidati e influenti di Trump, la loro azione rischia seriamente – lo abbiamo visto in altri ambiti – di depotenziare e trasbordare il programma politico dell'attuale amministrazione repubblicana. Alcune nomine e alcuni provvedimenti già presi da Trump sembrano proprio contraddire l'attuale scelta di non prestare attenzione ai diktat della lobby LGBT.
Ed è per essere certi che i loro lettori siano spronati a ritenere che i "buoni" sono quelli che ammazzano e tucidano gli indiani nei film western (che come ogni minoranza può essere uccisa perché diversa), l'organizzazione di estrema destra sentenzia:
Insomma, la battaglia continua. Per questo i buoni devono far sentire sempre più e sempre meglio la loro voce…