Tempi invita a non proteggere i figli dalle malattie sessualmente trasmissibili, così colpiranno chi non si astiene dal sesso
Si può mettere a rischio la vita di un bambino per mere finalità politiche? Probabilmente sì, soprattutto se lo si fa nel nome di Dio e se a farlo è quel sedicente settimanale "cattolico" che ha sfruttato l'omofobia come scusa per promuovere quei partiti in cui oggi milita il loro direttore.
Questa volta l'obiettivo di Tempi sono i vaccini. Spergiurano che sia importantissimo impedire che i bambini possano essere vaccinati contro l'Hpv, non tanto perché credono che non funzioni, ma perché sostengono la vera forma di prevenzione ammissibile sarebbe l’astinenza sessuale.
Non solo, nel loro articolo riportano ii dati che dimostrano il successo delle somministrazioni erogate negli Usa e citano perfino il nuovo vaccino ennavalente, ma poi invitando a non vaccinare i propri figli quasi sostenessero che un genitore deve rendersi complice della loro morte qualora osino fare sesso prima del matrimonio. E lo dicono chiaramente, sostenendo che chi fa vaccinare vaccinare le proprie figlie non sarebbe un bravo educatori perché accetterebbe l'idea che possano avere rapporti sessuali.
Si allunga così il numero di malattie che i sedicenti "cattolici" paiono difendere attraverso il ricordo a presunte motivazioni religiose che vengono sventolate per combattere l'uso del preservativo come prevenzione dall'Aids o il ricordo alle vaccinazioni antitetaniche in Kenya. A farne le spese, però, saranno i bambini e non certo chi non si è fatto problemi a minacciare la vita dei giovani pur di difendere il suo pregiudizio.