Curia torinese distribuisce agli adolescenti libri che definiscono l'omosessualità come «una malattia che va curata»
«L'omosessualità è una malattia che va curata». È quanto si trova scritto su alcuni volumi propagandistici distribuiti dalla curia torinese ad alcuni adolescenti che hanno partecipato ai campi estivi organizzati dalle parrocchie.
L'autore di quel vergognoso proclamo di promozione all'odio omofobico è don Paolo Gariglio, il parroco di Nichelino ed autore del vergognoso volume "Ti amo. La sessualità raccontata agli adolescenti" con tanto di prefazione del cardinale Severino Poletto, ex arcivescovo di Torino.
Nel volume troviamo frasi come: «L’omosessualità è presente come innocente e simbolica alternativa all’amore naturale. Quest’incentivo negativo può scuotere le fondamenta naturali su cui si fonda la crescita giovanile e far approdare a esperienze che portano all'anomalia sessuale. È una malattia l’omosessualità, che non puoi permetterti di sperimentare per gioco perché ti lascerebbe tracce che potrebbero farti soffrire e vergognare per tutta la vita». Ed ancora: «L'omosessualità non è un ramo della sessualità umana, ma una fatica, un disagio e spesso un semplice vizio. Come qualsiasi carenza o malattia o difetto va sostenuta, curata, guarita».
Alessandro Battaglia, coordinatore Torino Pride, osserva: «I libri che a noi piace leggere sono indiscutibilmente altri ma quello che più ci ha lasciati attoniti dalla lettura del libercolo in oggetto non sono tanto i contenuti, ai quali siamo abituati da molto tempo, quanto i destinatari e le destinatarie. Le parrocchie della Città di Nichelino hanno pensato di fare un favore agli adolescenti dei loro campi estivi con il chiaro intento di aiutarli nella loro crescita consapevole, guidandoli con menzogne e affermazioni anti scientifiche scritte da un anziano uomo di fede che forse nello scrivere non ha immaginato il male che avrebbe provocato a ragazzi e ragazze in una fase della vita così delicata. Il germe della discriminazione e del NON amore purtroppo nasce sempre dalla non conoscenza che nel caso specifico tende a fare solo del male gratuito.
Immaginiamo che ci fossero dei fondi di magazzino del suddetto libercolo che crediamo avrebbero avuto maggiore utilità nell'evitare il traballamento di tavoli e sedie usurati presso le parrocchie di Nichelino e dei comuni limitrofi. Chiediamo ufficialmente alla Città di Nichelino - da sempre Nichelino ai temi LGBT e presente ai pride con il proprio gonfalone - di prendere posizione. Chiediamo, altresì, di poter affrontare i temi della crescita e dello sviluppo degli e delle adolescenti insieme e in modo serio, confrontandoci si ciò che ci divide ma senza raccontare menzogne e senza spargere il seme dell'odio».
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