Toni Brandi apre a sua scuola di "bioetica" e già minaccia denunce contro chiunque raccoglierà prove di quanto detto in casse
Dal 22 al 24 settembre 2017, l'organizzazione di estrema destra "Provita onlus" organizzerà un corso di "bioetica" curato da Aldo Rocco Vitale, Alessandro Fiore e Francesca Romana Poleggi (ossia dal figlio del leader di Forza Nuova, dalla co-presidentessa dell'organizzazione omofoba e da un membro di quell'Unione Giuristi Cattolici Italiani che va in giro a dire che l'omosessualità sarebbe una malattia da curare). A loro si aggiungeranno poi le lezioni tenute da personaggi come il presidente nazionale di Scienza e vita, il vicepresidente nazionale di Scienza e vita, il vicepresidente del Centro Studi Rosario Livatino o un professore di teologia dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. In altre parole, da quell'associazione che nel 2007 si inventò l'isteria "gender" e da quei gruppi che negli ultimi anni si sono caratterizzati per una strenua difesa della discriminazione e dell'omofobia a danno di un intero gruppo sociale.
A parlare di «identità sessuata della persona » troveremo pure Renzo Puccetti, redattore de Il Timone di Riccardo Cascoli nonché autore del volume "Leggender metropolitane" in cui sostiene che l'omosessualità sia una «perversione sessuale», che l'omofobia sia cosa buona e giusta e che i bisessuali sarebbero «un incrocio di razze».
Se tanto basta a far temere che si tratterà più di un corso di omofobia applicata che altro, qualcuno ha storto il naso anche dinnanzi al regolamento. Oltre a promettere sconti a chi farà «iscrivere uno o più amici» e a precisare che Brandi non effettuerà «rimborsi né parziali né integrali per alcun motivo oggettivo o soggettivo», troviamo un punto in cui si afferma:
Sono vietate le registrazioni e la diffusione con qualunque mezzo e per qualunque motivo delle lezioni; in caso di violazione del divieto si agirà per vie legali tramite la polizia postale.
Perché mai quella precisazione? Magari Toni Brandi teme che qualcuno possa sentire le parole senza prima avergli pagato quei 299 euro di iscrizione, oppure ci potrebbe essere la volontà di impedire che possano esserci prove di ciò che verrà detto in quella sede. Per assurdo, se Brandi invitasse i partecipanti a lanciare i gay dai tetti dei palazzi, nessuno avrebbe una registrazione che testimonierebbe quelle frasi...
A confortarci è comunque come nemmeno l'organizzazione integralista pare sperare in una qualche significativa partecipazione, precisando come il «corso non verrà attivato nel caso in cui non si raggiunga un numero minimo di 25 iscritti entro il 20 agosto».