Adinolfi ed adinolfiani allo sciacallaggio dell'attentato di Barcellona


Non c'è stage che non abbia visto uno sciacallaggio da parte di Mario Adinolfi e quella di Barcellona non fa eccezione. Con i corpi delle vittime ancora caldi, il leader integralista chiede a gran voce una guerra di religione che possa sterminare chiunque creda in un Dio diverso dal suo. E poco importa se essere musulmani non significa necessariamente essere dei terroristi al pari di come essere cristiani non significa essere violenti come Adinolfi, ma si sa che le generazioni servono a chi vorrebbe sfruttare la morte a proprio vantaggio. Scrive:

Barcellona ennesima tappa. Dopo Parigi, Londra, Manchester, Nizza, Bruxelles, Monaco, Amburgo, Madrid, Tolosa, Berlino, Istanbul, Stoccolma. Quattordici secoli di assedio alle porte d'Europa continuano. O capiamo o moriamo.

Proposto l'altro come una minaccia in quella sua ideologia che non tollera chiunque non sia fatto a sua immagine e somiglianza, tra i suoi proseliti troviamo chi gli dà ragione scrivendo:

Questa è l'Europa che sono stati capaci di costruire per noi e per i nostri figli: leggi contro la vita e contro la famiglia tra un attentato terroristico e l'altro.

Insomma, la loro tesi è che l'Isis attacchi l'Europa perché tollera i gay anziché condannarli sulla base di quei dogmi religiosi che Adinolfi usa contro gli altri
(ed ignora quando è lui a voler divorziare o sposare donne nei casinò). Peccato che commenti simili paiano mostrare una certa comunanza tra l'integralismo islamico e l'integralismo cattolico, con l'unica differenza che Adinolfi vorrebbe poter detenere il potere con cui tigliere la vita a chiunque minacci la sua convinzione di essere il più "ariano" tra gli uomini.
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