Loro non si chiamano Charlie

In Italia le persone che vivono sotto alla soglia di povertà sono passate da 2,2 milioni a 17,5 milioni nell'ultimo decennio. Ma ovviamente ora c'è chi sbraita che è tutta colpa degli immigrati, non certo della mafia o di una totale assenza di politica che nell'ultimo trentennio ha condannato il Paese ad una costante e continua propaganda elettorale in cui abbiamo assistito all'affossamento o al peggioramento di qualunque posposta di legge sia stata fatta, sottolineando come la priorità politica fosse quella di gettare fango contro l'altro al posto di collaborare per far crescere il paese.
E la conseguenza è sotto gli occhi di tutti: quello che un tempo era noto come il Paese di Michelangelo e Dante oggi non è altro che una terra derisa per i suoi politici e per il bunga-bunga. Perfino il terrorismo ci ignora, nonostante alcuni politici sembrerebbero sperare in una bella strage che possa permettergli di guadagnare tanti bei voti grazie alla loro politica razzista e xenofoba. Altro che quelli che sghignazzavano pensando ai guadagni che sarebbero potuti giungere dal terremoto!

Ma se i politici commerciano odio è perché agli italiani piace essere presi in giro. Qualcuno crede realmente che basterebbe condannare a far star male gli altri per poter diventare magicamente ricchi.
Siamo al punto in cui quello stesso Salvini che in Europa votò perché l'Italia fosse obbligata a prendersi cura di chiunque toccasse le nostre coste, è lo stesso che oggi cerca voti promettendo che lui affonderà le navi di Medici Senza Frontiere. E la gente plaude, divertita all'idea di sapere che quei bambini che moriranno affogati. Meglio così, almeno non disturberanno le loro preghiere per Charlie.
Già, perché in Italia la discriminazione è troppo spessa pure benedetta da una Chiesa che pare un partito non eletto che impone le sue leggi, decretando che i gay devono valere meno degli etero o che i bambini africani valgano meno di quelli europei. L'ospedale vaticano Bambin Gesù si è fatto pubblicità sulla sofferenza di un neonato di 11 mesi, ma poi non appare altrettanto interessato a offrire sostegno a bambini colpiti dalla guerra per cui esiste davvero una cura. C'è un Riccardo Cascioli che è pronto a giurare che i medici andrebbero in giro ad uccidere i bambini e che lui, dall'alto della sua totale non conoscenza della medicina, sa che quei bambini potrebbero essere salvati dando loro l'eucarestia. Davvero, siamo a questo.
C'è poi Libero che alterna articoli in cui si sostiene che Putin sia «il padrone del mondo» o quelli in cui si serve gnocca fresca con pezzi dedicati al décolleté di una qualche ragazza. Insomma, si serve odio e gnocca sapendo che è quello che farà presa sull'italiano medio.

Magari a tutto questo ci si può anche fare l'abitudine. In fondo l'Italia è l'unico Paese Europeo in cui non c'è mai stata una guerra civile e in cui gli oppressi non hanno mai osato alzare la voce contro gli oppressori. Ma quando si vede che quella stessa gente che sbraitava per prolungare l'agonia di Charlie è la stessa che ha posato il rosario per impugnare un forcone e gettarsi contro l'operato di Medici senza frontiere, impressione è che sia superato il limite della decenza.
Davvero possiamo accettare di vivere in un paese che organizza rosari per chiedere che a Charlie sia prolungata un'inutile agonia mentre poi ci si mette in fila per lapidare chi va nelle terre di guerra a salvare la vita di bambini. Bambini per cui non serve inventarsi fantomatiche cure che none esistono, ma bambini su cui è possibile intervenire per garantire loro un futuro.
E invece no. Sulla base di dati probabilmente falsificati creati da un gruppo europeo neonazista, sono tutti lì a condannare un'organizzazione a cui, di fatto, non è stata ancora notificata alcuna accusa formale.


Leggi l'articolo completo su Gayburg
Ed ancora:
Porro nega l'entità omofoba dell'aggressione di Roma perché lo dice l'avvocato degli indagati
La tragedia di Cutro poteva essere evitata. Salvini solidarizza con gli indagati
Il Secolo d'Italia si inventa virgolettati attribuiti a Musk pur di fomentare transfobia
Il leghista Pillon ci spiega che Il Foglio sarebbe di sinistra e che non va detta la verità sui supporter di Trump
Il giornalista di Libero torna ad attaccare il Vaticano
Il leghista Pillon elogia gli insulti di Musk alla figlia trans