L'Osservatorio gender non capisce lo studio ed attacca, a sua insaputa, le Sentinelle in piedi
L'integralismo cattolico ha una strana concezione della scienza. La loro teorie è che si debba scegliere a priori una tesi e poi si debba cercare una qualche ricerca che possa sostenere. In alcuni casi propinano strumentalizzazioni o spergiuri, in altri pare che non si rendano neppure conto di ciò che stanno dicendo. È il caso di un articolo di Luca Romani apparso sull'Osservatorio gender di Rodolfo De Mattei, nel quale si afferma che «un nuovo studio raccomanda di non intervenire chirurgicamente sui bambini intersex». In altre parole, si tratta di una ricerca scientifica che ribadisce come l'Italia abbia torto nell'imporre la barbara pratica della mutilazione genitale delle persone intersessuali.
L'articolo continua a ribadire l'ovvio, ossia che:
La chirurgia cosiddetta di “riassegnazione” del sesso sui bambini intersessuali è sbagliata. A dirlo non è qualche sito o personaggio etichettato come “omofobo”, ma il contenuto di un nuovo insospettabile rapporto di 160 pagine a cura delle organizzazioni Human Rights Watch e interACT.
Secondo tale studio, infatti è un errore scegliere di intervenire chirurgicamente sui bambini nati con organi genitali “ambigui”, ovvero piccoli nati con delle particolari patologie che rendono i loro organi genitali non immediatamente identificabili come maschi o femmine.
Pare dunque che il sito integralista non si sia reso contro di ciò che stava scrivendo, dato che fanno vittimismo nel parlare di "omofobia" a fronte di una rivendicazioni che è propria del movimento lgbt. Anzi, il loro articolo appare pure come un attacco a quelle Sentinelle in piedi che nel 2016 manifestarono contro il manifesto politico del Puglia Pride in merito alla loro richiesta di sospendere la riassegnazione del sesso prima dello sviluppo della sessualità. E forse manco loro avevano capito il tema dato che si lamentavano che «i gay» volessero sospendere l'assegnazione del genere dei neonati perché potessero «deciderlo» in età adulta.
Forse confondendo la situazione degli intersex con le operazioni dei transessuali (nel primo caso viene amputato uno dei due organi genitali, non certo modificato il sesso), aggiungono:
Per coloro che vengono definiti “ermafroditi”, ossia persone a “cavallo” tra i due sessi, prima di intervenire con operazioni chirurgiche, sempre secondo tale rapporto, sarebbe necessario attendere l’età del consenso informato, dal momento che dopo il primo intervento, il più delle volte, ne seguono altrettanti a catena per diversi anni, comprese potenti cure ormonali con pesantissime conseguenze sulla psicologia della persona.
Per farla semplice, il sito integralista di Rodolfo De Mattei sta dicendo che le loro rivendicazioni sono sbagliate e dannose per i bambini. Peccato che paiano non essersene manco resi contro, al punto che il loro articolo si chiude con un link ad un pezzo in cui si cerca di denigrare e insultare i transessuali.
A sottolineare l'epic fail anche il messaggio distribuito sui social, nel quale si ricorre all'hashtag #GenderDiktat per sostenere che quello studio sarebbe contro i diritti dei gay (anche se nei fatti è quanto i gruppi gay chiedono da tempo e quando le lobby integraliste stanno cercando di impedire perché non vogliano che alcuni bambini possano avere un sesso che non viene assegnato alla nascita).