Nuove intimidazioni a Gayburg, questa volta a firma di Militia Christi


Militia Christi è uno di quei gruppi di estrema destra che continuano a ripetere che qualunque forma di promozione all'odio e alla discriminazioni debba essere giustificata dietro ad una presunta «libertà d'opinione» che loro sostengono debba essere ritenuta illimitata anche quando i contorni paiono sconfinare nel reato di diffamazione. Ad esempio lo scorso marzo sostenevano che la loro «libertà d'opinione» gli conferisse il diritto di sostenere che per colpa di Monica Cirinnà la Diesel di promuovesse «la pedofilia» dato che su alcuni autobus di Roma c'era una pubblicità in cui erano ritratti un ragazzo e una ragazza visibilmente maggiorenni che si guardavano teneramente.
Da tempo collaborano anche con Mario Adinolfi in un comune sforzo nel "difendere" le sue figlie per garantire loro un mondo in cui vi sia la certezza che saranno perseguitate, discriminate e bullizzate qualora osino avere un orientamento sessuale diverso da quello che il loro padre-padrone ha deciso debbano avere. E nemmeno potrebbero chiedere aiuto a qualcuno dato che Adinolfi e Militia Christi pretendono che nessuna scuola possa dire agli adolescenti lgbt che non sono sbagliati a meno che non ci sia un'autorizzazione scritta da parte dei genitori. Anche in questo caso si dice che è nel nome della «libertà d'opinione» che Adinolfi è lecito minacciare il futuro di alcuni membri delle future generazioni.
Peccato che i sedicenti «difensori della libertà d'opinione» non facciano mistero di come reputino che tale presunta "libertà" debba riguardare solo loro stessi mentre agli altri deve essere impedito ogni libero pensiero o lecita opinione risulti contraria alla loro ideologia. Ed è così che, con una delle loro intimidazioni, è linkando un articolo di Gayburg che su Twitter affermano che si tratterebbe di un «articolo che aprirà la serie delle nostre denunce».
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