Povia e il commento sessista che implicitamente invita alla violenza sulle donne
Dopo essere stato scaricato dai discografici per la misteriosa sparizione di soldi raccolti in beneficienza per i bambini del Darfur, il cantante Giuseppe Povia si è recentemente riciclato come complottista che vende dosi di omofobia, razzismo ed antivaccinismo ai gruppi integralisti. Numerose chiese e parrocchie gli hanno spalancato le porte per promuovere la sua omofobia e il suo razzismo, in barba ai messaggi di accoglienza di quel Papa che non è mai piaciuto all'integralismo (si sa che loro preferivano quello di prima).
Ma dato che l'odio genera odio, non c'è da stupirsi che il cantante non si sia risparmiato neppure da commenti fortemente sessisti. Ad una sua fan che lo redarguiva dicendo che si sarebbe dovuto tagliare i capelli per poter rappresentare al meglio il il messaggio delle lobby ombrofobe, è attraverso il suo profilo Facebook che il cantante ha risposto:
No, sennò poi mi circonderei di un sacco di gattine sofisticate che avrebbero paura che prendendole come si deve si rovineranno il trucco fatto in bagno per tre ore.
Se appare abbastanza evidente una implicita e preoccupante giustificazione della violenza sulle donne, interessante è anche osservare come il commento rivolto da Povia potesse tranquillamente apparire omofobo (seppur fosse nulla rispetto a ciò che Povia è solito riservare ai gay) ma è bastato perché il cantante riversasse la sua ira in un commento profondamente sessista. E magari ora tornerà a raccontare che gay sono cattivi perché non tacciono dinnanzi ai suoi insulti.