Cecenia, il cantate russo scomparso potrebbe essere stato ucciso durante le purghe anti-gay di Kadyrov
Di Zelimkhan Bakaev si sono perse le tracce l'8 agosto scorso, dopo che aveva raggiunto la sorella nella capitale cecena. «È arrivato a Grozny ed è stato arrestato dalla polizia tre ore dopo. Dieci ore dopo è stato ucciso», hanno denunciato all'emittente russa Dozhd TV5 alcuni amici del cantante.
Igor Kochetkov, fondatore del Russian LGBT Network, sostiene che il 26enne sia stato ucciso durante una delle purghe anti-gay volute dal presidente Ramzan Kadyrov perché sospettato di essere omosessuale.
Il suo account Instagram è stato cancellato e pare che anche il suo telefono non risulti più raggiungibile. Qualche giorno dopo la scomparsa, la madre ha ricevuto su WhatsApp un messaggio in cui Zelimkhan (o qualcuno che si spacciava per lui) che la informava di essere ripartito per l'estero. La donna ha chiesto aiuto al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e al ministero dell'interno ceceno per ritrovarlo, ma le autorità hanno liquidato il caso sostenendo che il cantante abbia sicuramente lasciato il Paese. A sostegno della posizione ufficiale, il 24 settembre scorso l'emittente di regime Grozny TV ha mandato in onda un video in cui in tale dice di essere Zelimkhan Bakaev e di vivere in Germania. Le associazioni lgbt non hanno dubbi sulla falsità di quel documento, dato che non esistono indicazioni temporali e gli oggetti che si vedono nelle immagini non sembrano tedeschi ma russi.
Per gli attivisti questo è l’ennesimo tentativo di insabbiare le violenze perpetrate nei confronti della comunità lgbt Cecenia, tra le cui vittime potrebbe esserci anche il 26enne.