Michella Landerozzi manifesta l'intenzione di querelare Maria Rachele Ruiu

L'integralismo cattolico è solito utilizzare Internet come strumento di reclutamento dei proseliti e di incitamento all'odio. È prassi che ai proclami dei loro leader facciano seguito scomposte reazioni di chi si sente protetto dal branco nel dare libero sfogo ad ogni più perversa e violenta forma di odio. Questa volta, però, l'epilogo potrebbe essere diverso dal solito.
Mentre Filippo Savarese e Maria Rachele Ruiu hanno cercato di aizzare i propri miliziani contro il film "Nove lune e mezza", quello che ne è seguito sulle loro pagine è stata la solita corsa all'insulto e alla diffamazione. Da prassi, la violenza è lievitata a livelli sempre più inaccettabili sino a quando la signora Ruiu non ha pensato di per citare a casaccio quei bambini che risultano costantemente minacciati dalle sue politiche integraliste per uscirsene con un: «Ragazzi, siete carini ad avermi fatto compagnia, ma 1039 commenti penso che bastino. Ammetto di non averli letti tutti, ma siamo passati con una velocità esasperata e esasperante agli insulti personali (e da una parte, e dall'altra). Siccome dopo un po' è purtroppo quasi naturale scemare nella diatriba stile derby, ma stiamo parlando di bambini non di Lazio/Roma, anche basta».
E se la sua speranza era di poter decidere autonomamente un presunto pareggio dinnanzi ad offese irripetibili che lei sostiene sarebbero state annullate dal uso parlare di imprecisate "offese" ricevute, è Michella Landerozzi ad averla informata che: «è partita una querela per diffamazione, cara ragazza. Il post contiene una mia foto manipolata e istiga all'odio contro di me e il mio lavoro. Ah, anche se lo cancella, è stato salvato e ratificato a un notaio».


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