San Zenone degli Ezzelini. La dirigente scolastica spalanca le porte a Luca Di Tolve e Silvana De Mari


Affidereste mai i vostri figli ad un fondamentalista che incita e promuove una cultura dell'odio basata sul sostenere che le attività sessuali di Adinolfi debbano avere valore giuridico oltre a dover rappresentare un doma che debba essere imposto ai bambini? Probabilmente no, ma è quanto loro malgrado è capitato ai genitori degli alunni che frequentano le scuole medie di San Zenone degli Ezzelini, nel Trevigiano.

L'associazione Via, verità e vita aveva organizzato uno dei soliti convegni di disinformazione omofoba alla presenza di Luca Di Tolve e Silvana De Mari. Inizialmente intenzionati a cercare una legittimazione religiosa ai loro proclami, si rivolsero al parroco ma don Antonio Ziliotto è stato fermo nel negare loro l'utilizzo della chiesa parrocchiale di San Zenone.
È a quel punto che è entrato in gioco dirigente scolastico Mario De Bortoli, felicissimo nell'offrire le strutture scolastiche (dunque di proprietà statale e della collettività ) al comizio. E questo nonostante i nomi dei due relatori bastassero a far presagire quante inesattezze e quante sciocchezze sarebbero state propinate ai presenti a beneficio di quel patito basato sull'omofobia che si è immediatamente affettato a diffondere le immagine a gloria e onore di quel loro avvocato che si proclama "generale".

Luca Di Tolve vive organizzando incontri di promozione di fantomatiche "cure" dell'omosessualità secondo lo screditato metodo teorizzato da Nicolosi che è stato causa di numerosissimi suicidi. Alla strenua ricerca di visibilità, si è autoproclamato protagonista della canzone di Povia contro i gay (salvo poi ricevere diffide legali qualora avesse continuato a dichiararsi tale) ed ora tenta di cavalcare il servizio delle Iene sostenendo che lui conoscer tutti i dettagli sulle darkroom. Si presenta al pubblico dicendo di essere "guarito" dall'omosessualità e spesso riceve calorosi applausi quando annuncia di essere sposato con una donna conosciuta a Lourdes. Peccato che ai giornali dichiarò di dover passare le sue giornate a pregare la Madonna per trovare la forza di stare con lei anziché con un uomo.
Silvana De Mari è indagata dalla procura di Torino per istigazione all'odio razziale. Vicina al movimento politico di Mario Adinolfi, sostiene che i gay siano dei "malati di mente" e chiede siano costretti ad una totale astinenza sessuale. Ossessionata dal sesso anale, intrattiene il pubblico mimando penetrazioni o parlando di quale sia la differenza fra il diametro delle feci e quella di un pene. Sostiene pure che la sessualità esisterebbe solo in presenza di procreazione (il che ci porterebbe a sostenere che andare a prostitute non sarebbe adulterio perché non vi sarebbe sesso senza procreazione) e spergiura che san Giuseppe fosse un falegname perché Dio voleva legittimarci a brandire un'ascia come strumento utile per ammazzare il prossimo. Ospite di Belpietro, dichiarò che lei vorrebbe obbligare tutti i maschi maggiorenni a tenere in casa un'arma da fuoco.

In una dichiarazione rilasciata a Gaynews, l’onorevole Zan ha sottolineato la gravità dei fatti: «Alcuni cittadini di San Zenone degli Ezzelini, in provincia di Treviso, hanno denunciato che sabato 21 ottobre si sarebbe tenuto presso l'auditorium delle scuole medie del comune la serata "Bellezza è verità", a cui parteciperanno Silvana De Mari, medico  e Luca Di Tolve, un sedicente "redento" dall'omosessualità, entrambi strenui sostenitori delle terapie riparative per le persone omosessuali. Il fatto che la serata (peraltro prima rifiutata anche dal parroco stesso del Paese) si svolga non solo in una sala pubblica, ma anche in uno spazio scolastico statale assume un significato gravissimo: concedere l'auditorium scolastico per eventi in cui si divulga la cultura dell’odio omotransfobico, considerato una piaga sociale che alimenta proprio il bullismo nelle scuole è un atto inaudito che intendo portare agli occhi del ministro Fedeli. Per questo nei prossimi giorni predisporrò, con la collega trevigiana Floriana Casellato, una interrogazione parlamentare al ministro dell'Istruzione sull'accaduto».
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