Teodora Film attacca i gay che non hanno comprato un biglietto del loro film: «Ve lo meritate Adinolfi»
«Fiasco in Italia per 120 Battiti al minuto che nel mondo riempie le sale: e anche la comunità LGBT diserta il film. Ve lo meritate Adinolfi». È questo l'agghiacciante messaggio pubblicato sui social network da Teodora Film, una casa di distribuzione che pare pronta ad augurare l'omofobia ai gay solo perché non hanno comprato un biglietto del loro film.
Identificando in Mario Adinolfi uno tra i più chiassosi, sboccati ed offensivi sostenitori del disprezzo verso il prossimo, dire ad un gay che si merita un essere capace di fatturare sull'odio che riesce a creare contro il prossimo sarebbe come andare da un ebreo per dirgli che si è meritati Hiletr dato che non è andato al cinema a vedere Schindler's list. Il tutto ignorando anche un fattore culturale che in Italia ha portato ad una scarsissima distribuzione della pellicola, con cinema di Napoli che per stessa ammissione della casa di ridistribuzione si sarebbero rifiutati di proiettare un lungometraggio che parla di Aids e di gay. In Liguria e in Toscana la pellicola risulta disponibile in sole due sale, una sola in Puglia e Sardegna. E di certo simili messaggi non invogliano lo spettatore a fare chilometri per vedere il film di chi gli augura un Adinolfi.
Un'affermazione simile non solo pare un insulto verso la libertà del consumatore di poter decidere che cosa acquistare, ma sembra una ritorsione che mira a dare visibilità a chi potrà sfruttare quella frase per danneggiare intere viste nel nome di quella che Adinolfi teorizza sia la supremazia di quella nuova "razza ariana" che lui teorizza si baserebbe sui gusti sessuali della sua gente: va benissimo lasciare mogli e figli per andare a prostitute ma non va bene che si possa amare qualcuno con cui lui non andrebbe a letto.
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