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Il Canada toglie il diritto di adozione alla coppia "cristiana" che esigeva solo bambini etero

«Siamo arrabbiati per questa ingiustizia nonostante le possibilità economiche, la nostra gentilezza e generosità, nonostante il nostro desiderio di prenderci cura di un bambino, siamo stati discriminati sulla base dei nostri principi religiosi». È quanto afferma una sedicente coppia cristiana canadese, intenzionata a procurarsi un figlio a patto che fosse rigorosamente eterosessuale.
I due genitori hanno raccontato agli assistenti sociali che, nel nome del loro credo religioso, mai avrebbero potuto accettare un bambino gay e quindi chiedevano gli fosse garantito che il bambino affidato alle loro cure sarebbe stato etero così come loro lo volevano. I due sostenevano pure che l'omosessualità non esista ed è per quello che mai avrebbero potuto accettare un figlio che avesse potuto amare un'altra persona del suo stesso sesso.
Pare dunque ovvio che il governo li abbia giudicati non idonei all'adozione, anche se fa sorridere come i due abbiano fatto ricorso sostenendo che i loro soldi e i loro pregiudizi sarebbero stati violati da uno stato che pensa più ai diritti dei bambini che ai loro capricci. E, si sa, più sono integralisti, più i cristiani sanno fare bene le vittime.


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