La Germania sarà il primo stato europeo a riconoscere il terzo genere


Dal Tribunale costituzionale tedesco è giunta una decisione storica. I giudici hanno sancito che il riconoscimento di un'identità di genere non binaria è un diritto fondamentale e che le persone del cosiddetto terzo genere devono potere essere registrate come tali all'anagrafe.
Anche nel concreto cambierà molto: passaporti e carte di identità dovranno essere rivisti. Ci sarà una terza toilette e cambierà la lingua. Insomma, la Germania farà un importante passo in avanti nel garantire uguali diritti e uguale dignità a tutti i suoi cittadini, garantendo anche la protezione della personalità garantita dalla Costituzione.
La decisione dei giudici sottolinea come «l'assegnazione a un sesso è di primaria importanza per l’identità individuale; tipicamente, gioca un ruolo-chiave sia nell'immagine che una persona ha di se stessa sia nel modo in cui la persona interessata è percepita dagli altri. L’identità sessuale di quelle persone che non sono né maschi né femmine è protetta».
Le persone intersessuali non possiedono tratti generalmente ritenuti esclusivamente maschili o femminili: i loro cromosomi, o i genitali o i caratteri sessuali secondari non hanno una prevalenza di un sesso o di un altro. Sono circa 80mile le persone che vivono in Germania e che presentano tali caratteristiche. Secondo i calcoli delle Nazioni unite, le persone del terzo rappresentano tra lo 0,05 e l’1,7% della popolazione mondiale.
A richiedere l'attenzione della Corte è stata una persona intersessuale che era stata registrata alla nascita come femmina ma aveva successivamente chiesto di poter cambiare la definizione del sesso in «inter» o «vario» dopo che una serie di analisi avevano stabilito che il suo genere non poteva essere considerato femminile ma nemmeno maschile.
Il terzo genere è già ufficialmente riconosciuto in Paesi come l'India, l'Australia, la Nuova Zelanda. Lo scorso anno la città di New York ha rilasciato il primo certificato di nascita con la definizione «intersessuale» e la Germania potrebbe aprire la strada per il riconoscimento anche in Europa.
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