Provita inizia a parlare di difesa della "superiorità" degli eterosessuali rispetto agli omosessuali


Dire ad un bambino che è sbagliato, paragonarlo ad un demone o urlargli dietro che un gay non deve poter avere una famiglia non farebbe male a nessuno. Lo spergiura nero su bianco l'organizzazione Provita Onlus in quella che appare come l'ennesima aggressione a qualunque legge possa provare a tutelare le vittime della aggressione.
In quel filone già visto che dalla pagine di Belpietro si è spostata sulle colonne della Nuova Bussola Quotidiana sino ad arrivare sulla stampa vicina a Forza Nuova, aanche Toni Brandi ha pubblicato un articolo volto a sostener che l'omofobia non esisterebbe. Se a smentirlo è lo stesso documento da lui citato, nel quale si evidenzia come sia difficile avere dati dinnanzi a reati che non sono codificati dalla legge, la sua organizzazione scrive ugualmente che:

Abbiamo già parlato in altri nostri articoli del ddl Scalfarotto circa le “Disposizioni in materia di contrasto all’ omofobia e alla transfobia“.
Si tratta, nello specifico, di un disegno di legge che si propone come scopo principale quello di criminalizzare le opinioni personali su omo e transessualità e che chiama “istigazione all’odio” il puro ed asettico cogliere determinate differenze (senza, per questo, fare del male a qualcuno, anzi, conservando sempre il rispetto umano dovuto a tutti).
Da ultimo, non certo per importanza, il ddl in questione ha l’obiettivo di proclamare la fine della famiglia tradizionale, ritenendo delittuoso l’affermare la superiorità delle prerogative di un orientamento sessuale rispetto agli altri (per cui non avrebbe più senso affidare bambini solo a coppie eterosessuali perchè anche coppie di omosessuali potrebbero fare da genitori e, quindi, adottare liberamente e legalmente).

Sostenuto che l'odio sia sempre legittimo e spergiurato che la famiglia verrebbe disintegrata se non la si usa come strumento ideologico con cui togliere pari dignità al prossimo, ci troviamo in un quadro assurdo in cui le sue asserzioni possono essere facilmente parafrasate per sostenere che sia una vera vergogna che non si possa inneggiare ad Hitler e affermare la superiorità della razza ariana. Ed infatti è proprio di difesa della presunta "superiorità" di una parte sulle altre che parla l'articolo.

Citando anche loro in maniera falsa a fuorviante i dati dell'Oscad (si sa che una menzogna deve essere ripetuta ossessivamente se la su vuole tramutare in realtà), ecco che i camerata di Brandi ci vengono a raccontare che:

Ebbene, ora pare che l’attuazione del sopracitato ddl, da molti invocata come una vera e propria emergenza, non sia ritenuta poi così urgente… ma questo non lo dice un omofobo qualunque, bensì gli stessi dati statistici (ci sarebbe da chiedersi se qualcuno sarebbe capace di dare degli “omofobi” anche a dei dati inanimati).
L’Occidentale, infatti, racconta, in un suo articolo, che un «autorevole giornalone» avrebbe dedicato l’apertura ed un’intera pagina alla necessità di una legge contro l’omofobia, in quanto «ogni giorno ci troviamo di fronte a casi di ragazzi e ragazze che hanno difficoltà a raccontare sé stessi. Hanno il diritto di crescere in serenità ma questo Paese non glielo permette. Anzi, gli episodi di omofobia in questi anni sono persino aumentati».
Forse il desiderio di attuare questo ddl è così forte in alcuni da far leggere loro la verità al contrario! Perchè si dà il caso che le statistiche dell’OSCAD (che di seguito riportiamo) affermano tutt’altro e precisamente che i casi di “omo/transfobia” registrati quest’anno siano notevolmente ridotti rispetto a quelli del 2016!
Ancora una volta la pura verità si trova a smontare gli artifizi di chi, con un ddl profondamente liberticida, vuole portare avanti la sua battaglia contro la famiglia naturale e, molto più semplicemente, contro una libertà di opinione sempre rispettosa dell’altro.

E se c'è da provare il voltastomaco dinnanzi ad un Toni Brandi che pare voler deridere le vittime della sua costante aggressione con il suo sostenere che le sue campagne d'odio siano sempre state rispettose di quwl gruppo sociale che etichetta ossessivamente come «gaystapo» o «omosessualisti», tutto ci porta alla creazione dell'ennesima truffa culturale che nega le più basilari realtà dei fatti.
Ammesso e non concesso che abbia ragione Brandi a dire che i gay sono tutti dei pazzi e che chi vede discriminazione è un visionario, allora non si capirebbe perché non vogliono una legge che a loro dire colpirebbe situazioni che loro sostengono none esistano. Ed è altrettanto evidente che non serva alcun decreto per sancire l'illegittimità di chi sostiene che un gruppo sarebbe superiore agli altri per presunto diritto di nascita:è l'articolo 2 della Costituzione a sancire che «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».
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