Provita sostiene che i gay siano «un costo economici e morale» perché non ritenuti inferiori agli etero
La politica di Toni Brandi pare finalizzata unicamente a sostenere che lui, i suoi affetti e persino le sue scopate debbano essere ritenuto "un merito" che gli conferiscano maggiori diritti civili e sociali. È un uomo che raccatta proseliti cercando di infondere paura contro ogni diversità, pretendendo l'introduzione di distinguo e regole che conformino l'intera umanità al suo pensiero. Uniformare, spaventare e dominare paiono le sue parole chiave, magari mettendo di mezzo i bambini ogni qualvolta sia a corto di idee o di argomentazioni.
Capita così che sul sito della sua onlus lo si trovi a piagnucolare che il principio di pari dignità non sia stato calpestato anche se lui ha speso soldi ed energie andando in giro a sbraitare per le strade che lui esige che i gay siano considerati inferiori a lui. Attingendo al vittimismo di chi dice di sentirsi discriminato dato che non può discriminare quanto vorrebbe, l'onlus vicina a Forza Nuova scrive:
Le unioni civili verranno equiparate al matrimonio, scrivevamo mesi fa, prima dell’approvazione della Legge Cirinnà. Questa nostra affermazione suscitava sempre le risposte stizzite dei “fautori del progresso”, che appigliavano al fatto che una legge che andasse a regolamentare le unioni tra persone dello stesso sesso era “una questione di civiltà” e che l’Italia era il solito fanalino di coda…
Ebbene, oggi l’Ansa ci dice che sulla direzione che avrebbero preso le unioni civili – purtroppo – non ci eravamo sbagliati: volevano equiparale al matrimonio e ce la stanno facendo perfettamente. La dissoluzione dell’istituto familiare procede spedita. «Le unioni civili valgono come i matrimoni su permessi, congedi e non solo. La novità è contenuta nella prima bozza del nuovo contratto per gli statali in senso stretto, proposta dall’Aran ai sindacati, al fine di “assicurare l’effettiva tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone delle stesso sesso”, come previsto dalla legge del 2016. I conviventi potranno così godere, tra l’altro, dei 15 giorni di stop retribuito riconosciuti per le nozze».
Se fa sorridere che l'organizzazione di Brandi sostenga di essere stata "profetica" dinnanzi all'attuazione di una legge che prevedeva espressamente che le coppie unite civilmente avessero gli stessi diritti di quelle sposate, ben più grave è come l'organizzazione di estrema destra si lanci nell'aggiungere:
Insomma, oltre al danno economico e morale che deriva da questa proposta dell’Aran, anche la beffa: vogliono i quindici giorni di congedo “matrimoniale”… «Nessuno vuole equiparare le unioni civili al matrimonio», pare ancora di sentire la voce di certi politici pronunciare questa magica frase…!
Dicevamo anche che le unioni civili avrebbero aperto alle adozioni gay. Anche in quel caso – purtroppo – non ci eravamo sbagliati: la barbara pratica dell’utero sta diventando sempre più una prassi anche in Italia, dove teoricamente sarebbe vietata e, allo stesso modo, si stanno moltiplicando le “originali” sentenza dei Tribunali (Trento, Milano…) che vanno a legittimare il fatto che dei minori abbiano due genitori dello stesso sesso.
Se l''unica vera barbarie è che nessuno ponga fine alla propaganda d'odio condotta da un'organizzazione che promuove la discriminazione di tutte quelle famiglie naturali che non rientrano nei loro distinguo, minacciando anche la sicurezza di quei bambini che subiscono discriminazioni nel lro nome. Il tutto arrivando persino a promuovere truffe culturali come "l'ideologia gender" o inesistenti "cure" per l'omosessualità attraverso la promozione di screditatissime teorie che hanno già ucciso numerosi adolescenti.
Grave è anche come quell'organo di propaganda cerchi di fare di tuta l'erba un fascio, mettendo in relazione argomenti che nulla hanno a che vedere l'una con l'altra. In fondo basterebbe anche solo un vocabolario per sapere che le adozioni e la gpa sono due cose diverse, così come diverso ancora è un tribunale che non toglie tutele ai minori solo per soddisfare la sete d'odio degli integralisti. E se non si capisce perché mai le coppie gay non dovrebbero avere quel congedo che pagano con le loro tasse quando le coppie eterosessuali si sposano, gravissimo è come l'organizzazione vicina a Forza Nuova si possa permettere di sostenere che i gay siano «un costo» quasi come se fossero nazisti che stanno parlando di quegli ebrei che da lì a poco sarebbero poi finiti nei capi di sterminio.
E questa non è certo la prima volta che Toni Brandi cerca di sostenere che la discriminazione porterebbe soldi nelle tasche di chi discrimina: nel 2015, dalle pagine de Il Tempo, si lanciò nel sostenere che il mancato riconoscimento delle coppie gay avrebbe garantito la possibilità di poter mettere mano su eredità illecite.
Ed è sostentamento come un disco rotto che la sua opera di giustificazione dell'odio e della discriminazione sarebbe a vantaggio dei bambini, l'improponibile proclamo si conclude asserendo:
Che dire? Questo pasticcio delle unioni civili non doveva essere fatto. Lo avevo detto. E mai come in questa occasione, in cui a pagarne le spese sono ancora una volta innanzitutto i bambini, vorremmo non averci visto così lungo.
Insomma, si proclamano "profeti" nel lamentare che la discriminazione del prossimo non sarebbe durata quando Adinolfi sperava. E se a fare le lacrime di coccodrillo son bravi tutti, quelle parole riecheggiano come se qualcuno si lamentasse di averci visto lungo nel sospettare che la "razza ariana" non avrebbe dominato all'infinito e che è davvero una seccatura che gli ebrei non vengano più sterminati nei campi di concentramento.