Savarse difende il professore che discrimina le trans contro le regole dell'ateneo
La Manif pour tos propone ai suoi proseliti un'ideologia molto perversa ma altrettanto esplicita. Non solo pretendono di suddividere rigidamente l'umanità in chi ha il pene come Filippo Savarese e chi ha una vagina come Maria Rachele Ruiu, esigono anche che venga imposto per legge che quel pene debba penetrare quella vagina. E sia ben chiaro che la signora Ruiu vuole che quel pene sia ben eretto (come precisa la De Mari sugli altari delle chiese) perché lo scopo è che qualcuno le eiaculi dentro al fine di poter produrre dei bambini cristiani che possano essere opposti a quei bambini islamici a cui lei esige sia negata la cittadinanza. Lo dicono all'unisono Gianfranco Amato e Costanza Miriano: i cristiani stanno diminuendo di numero mentre i mussulmani fanno più figli, quindi bisogna produrre cattolici per imporsi su di loro.
Il fatto che il maschio integralista pretenda anche di poter mostrare il suo pene quale "merito" che gli garantisca il diritto a starsene in poltrona mente la femmina rassetta casa e si occupa della prole è solo una conseguenza secondaria, l'ideologia più mostruosa è come questa gente vorrebbero codificare, distinguere e uniformare le persone ad uno stereotipo non dissimile dall'ideologia sulla "razza" di Hitler..
Loro non stanno rivendicando una loro libertà, pretendono solo di togliere la libertà agli altri. Pur non avendo alcun vincolo nel poter decidere se sposarsi o con chi sposarsi, pretendono sia impedire il medesimo diritto all'altro. Pur essendo cresciuti senza subire violenze omofobiche, esigono che si impedisca il contrasto di violenze che hanno già ucciso. Loro si sono trovati a nascere da genitori italiani, ma vorrebbero infliggere discriminazioni a chi ha la "colpa" di avere genitori di origine straniera.
L'altro deve essere annullato perché altrimenti non si sentono esaltati nella loro mediocrità.
Sarebbe interessante scoprire come nei prossimi decenni si parlerà di quel fantomatico «gender» che si sono inventati quale mezzo di propaganda ideologica con cui spaventare i bigotti. Fatto sta che loro non paiono provare vergogna nel pubblicare proclami in cui dicono che il «gender» sarebbe un «dogma letale».
L'attendissibilissima fonte di questa loro teorie è Il Foglio, in quella sventurata casualità che fa sì che la loro ideologia trovi "conferme" sempre e solo da giornali politici che hanno mire politiche nella propaganda delle isterie. Ma l'articolo si spinge ben oltre, sostenendo che se una persona chiede di poter vivere la propria esistenza in santa pace, allora è ovvio che si sia dinnanzi ad una «ideologia» che minaccia quel povero Savarese che non potrebbe vantare il suo "diritto" a dire che lui non vuole che quella vita possa essere vissuta. Lui esige di poter guardare nelle mutande delle persone per imporgli uno stile di vita e una serie di stereotipi sulla base di ciò ce vi troverà dentro: se sei maschio puoi giocare a calcio, se sei femmina devi giocare con i trucco ed esercitarti a farti bella per quando dovrai solleticare il piacere sessuale del maschio. E se sei femmina e vuoi giocare a calcio? Vieni bollata come "sbagliata" perché non conforme alla sua codifica dell'umanità.
Se il sostenere che il rispetto sia una «ideologia» è uno dei cavalli di battaglia dell'integralismo, Il Foglio non si scorda neppure di citare a casaccio un qualche termine religioso che possa aizzare i sedicenti cattolici contro la dignità umana. "Dubitare del gender è la nuova blasfemia", è il titolo da loro scelto.
Si inizia ad accusare tutto e tutti. Quasi sostenendo che le persone trangender non sarebbero esseri umani ma mera «ideologia», iniziano a vomitare tutto il loro odio contro chi rispetta quelle persone che l'integralismo non vorrebbe potessero esistere:
Mi sto sforzando di ricordare un’altra volta in cui un’ideologia nuova e contesa è stata così accuratamente abbracciata. Abbiamo un governo di conservatori che spinge per un atto di riconoscimento che permetterebbe a chiunque di cambiare il proprio sesso senza bisogno di una pillola ormonale. Una chiesa ha emanato delle linee guida alle scuole incoraggiandole a lasciare che i bambini esplorino l’identità di genere. E naturalmente un sistema universitario in cui le scuole femminili sono aperte alle persone nate maschio, dove gli studenti sono invitati a usare pronomi neutri e chiunque dice che ‘gli uomini non possono diventare donne’ può aspettarsi di essere scacciato fuori dal campus. Anche suggerire che ci sono due sessi e che non si può realmente diventare l’altro, affermare quello che molti considerano essere un fatto biologico, significa rischiare di essere marchiato con l’accusa di fobia. Il dogma del transgenderismo impone una propria legge della blasfemia.
In poche righe si deride chi concede dignità e ci si lagna che ai poveri omofobi non vien permesso di discriminare il prossimo. Più propagandistico è il loro attribuirsi una fantomatica maggioranza, ma il discorso può essere facilmente smontato anche solo cambiando i termini. Stando al loro ragionamento, infatti, dovremmo forse poter dire che un docente ha diritto di andare in classe a dire che lui non vuole studenti di colore perché crede nella supremazia bianca? O forse è doveroso che un simile docente venga cacciato a pedate dal campus?
Eppure loro insistono:
Un insegnante cristiano a Oxford attualmente si trova a dover affrontare un’azione disciplinare presumibilmente per aver messo in difficoltà uno studente che si identifica come una ragazza. Peggio ancora, l’insegnante crede che il sesso biologico sia definito alla nascita. Questa è l’eresia ora. Non importa che la maggior parte della gente lo creda, o che la società sia stata organizzata su questa base per secoli: durante la notte è diventato inammissibile. Temo per il futuro se non possiamo nemmeno dire ai ragazzi che sono ragazzi e che le ragazze sono ragazze. Se gli insegnanti non dispongono dell’autorità di dire: ‘Sei un ragazzo e dovresti indossare l’uniforme di un ragazzo’.
pare incredibile si voglia offrire sostengono ad un insegnante che vuole mettere in difficoltà le ragazze a lui sgradite per imporre la sua volontà contro la legge. Già, perché ad Oxford è un diritto riconosciuto dalla scuola quello di poter indossare l'uniforme che si preferisce e quello che l'integralismo difende è un atteggiamento non dissimile da un vigile che vuole poter multare le persone nel disinteresse di ciò che dice il codice della strada. Se a lui sta più simpatico chi veniva da sinistra, l'altro dovrebbe accettare di starsene zitto mentre i suoi diritti vengono calpestati da chi sta abusando della sua autorità.
Qualcuno potrebbe anche provare a giustificarli dicendo che forse non sapevano quale regole esistessero ad Oxford, peccato sarebbe molto strano visto che che per mesi e mesi il loro Gianfranco Amato si è scagliato con inaudita violenza contro quelle norme a lui sgradite.