Dal pulpito della veglia di Natale, il vescovo di Terni attacca le unioni civili e i diritti dei malati
Gesù sarebbe nato solo per sancire la supremazia del sesso di chi penetra vaginalmente una donna. Lo sostiene il vescovo di Terni che, tramutando il pulpit della sua cattedrale in un luogo di propaganda elettorale, ha sfruttato la veglia di Natale per attaccare i provvedimenti legislativi «come la legalizzazione delle unione civili equiparate al matrimonio, alla maternità surrogata, all’approvazione di leggi sul fine vita in odore, o peggio, propedeutici all’eutanasia, proposte di legalizzazioni di droghe varie, leggi e atteggiamenti dettati da egoismi nazionali sul versante dell’impegno ecologico, da indifferenza verso intere nazioni povere o affamate, da rifiuto nella accoglienza di richiedenti asilo».
Insomma, Gesù sarebbe nato solamente per armare gli omofobi e per infliggere inutili accanimenti a chi desidera poter morire con dignità secondo natura. E poco importa se Gesù (peraltro da una maternità surrogata dato che Giuseppe non era il suo padre biologico) sia morto in croce e non certo attaccato al tubo di un respiratore, per certi prelati è più facile ripetere a pappagallo gli slogan dell'integralismo e la loro condanna dell'amore predicato nei Vangeli.
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