Giornata contro l'HIV, Mario Adinolfi invita a non usare mai il preservativo
Mario Adinolfi è tornato ancora una volta a promuovere un bigottismo irresponsabile che mette a rischio la propria salute e quella degli altri. Forse non soddisfatto di essersi già reso promotore di quelle screditate teorie di Nicolosi che hanno già ucciso numerosi adolescenti gay o di aver aizzato le famiglie ultra-cattoliche ad atteggiamenti di intolleranza che decuplicassero il rischio di suicidi fra i figli trans, ora invita pure le località turistiche come Rimini a non promuovere atteggiamenti responsabili tra i giovani. Evidentemente chi compie peccato contro la sua "legge morale" merita di morire e lui vuole essere il responsabile di quelle vite spezzate.
Dalla sua pagina Facebook, l'integralista che vorrebbe entrare nelle scuole per impedire ogni sana educazione sessuale ai figli degli altri, scrive:
Contro l'Aids serve l'amore vero, non il lattice. Qualcuno si scandalizzerà ma quanto ha dichiarato il Popolo della Famiglia in occasione della giornata mondiale contro la diffusione dell'Aids è l'esatta verità. Contro la trasmissione dell'Hiv il profilattico non serve, perché “solo un amore responsabile e fedele, che rifugge ogni promiscuità sessuale, è autentica garanzia contro l'epidemia”. E proprio per questo “le autorità sanitarie, sindaco di Rimini in testa quale primo responsabile della salute pubblica”, dovrebbero promuovere “un comportamento sessualmente responsabile, insegnato attraverso un'autentica educazione sessuale che rispetti la dignità dell'uomo e della donna”. Così, il Popolo della famiglia di Rimini, alla vigilia della Giornata mondiale contro l'Aids, che si svolgerà anche nel capoluogo romagnolo, auspica che “gli organizzatori non raccontino “la favola della protezione attraverso l'uso del condom, perché questo sarebbe giocare con la salute e la vita delle persone”.
Al solito, la propaganda integralista sostiene che la scienza ufficiale sia sbagliata e che la "verità" si cieli solo dietro ai lori falsi slogan ideologici. Dicono che è per «difendere» i bambini che bisogna promuovere sessismo ed omofobia, così come spergiurano che il sesso protetto significherebbe «giocare con la salute» di ragazzi a cui vorrebbero imporre una totale astinenza sessuale. Una richiesta non solo pericolosa e liberticida, ma persino ipocrita per quel Mario Adinolfi che si mostrava fiero mente ansimava e sudava tutto eccitato proponendo domande indecenti a Cicciolina con atteggiamenti da maniaco sessuale. Peccato che la statistica sia chiara su quale sarebbe il danno alla salute altrui se davvero riuscisse a negare un facile accesso ai preservativi ai ragazzi che frequentano la riviera.
Abusando e strumentalizzando i dati di una diffusione causata proprio da un numero troppo elevato di giovani che non usa protezioni (così come lui esige facciano), aggiunge:
La provincia di Rimini, ricorda il Popolo della famiglia, è al primo posto in Emilia Romagna per numero di nuovi contagi nel periodo 2006-2015 e il 90% circa di questi avviene per via sessuale. Di fronte a questi dati, “è ampiamente dimostrato che non si può parlare di una protezione oggettiva e totale per mezzo dell'uso del condom come profilattico quando si tratta della trasmissione non soltanto dell'Hiv, ma anche di molte altre malattie trasmesse sessualmente”. Insegnate l'amore serio e responsabile, fedele e non promiscuo: così batterete l'Aids. Non con un po' di lattice, che induce solo al disordine sessuale foriero della trasmissione del virus HIV.
È dunque senza alcuna etica o moralità che l'integralista falsifica quei dati con il suo premettere, falsamente, che tutti i ragazzi abbiano usato il preservativo nel contratre l'Hiv. Chissà se il Ministero della Salute se ne starà zitto anche dinnanzi a questa ennesima minaccia alla salute pubblica firmata da quel Mario Adinolfi che vorrebbw entrare nelle scuole ad insegnare ai ragazzi a non proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili.
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