La Camera fa "scomparire" l'emendamento contro il finanziamento pubblico al patrimonio della curia
Senza alcuna motivazione ufficiale e senza che il testo fosse stato ritirato, il cosiddetto “emendamento oneri” non è stato votato in Commissione e rischia di essere automaticamente escluso dalla Legge di Bilancio.
Gli onorevoli Mara Mucci e Ivan Catalano (Gruppo Misto) proponevano una modifica al decreto fiscale che avrebbe permesso di risparmiare circa 100 milionidi euro attraverso la soppressione delle parole «chiese ed altri edifici religiosi» dalle destinazioni previste per gli oneri di urbanizzazione secondaria del Testo Unico dell’Edilizia.
Soldi che vengono regalati alla Chiesa nonostante manchino per garantire i più basilari servizi ai cittadini. Adele Orioli, portavoce dell'Uaar, osserva: «Tra gli emendamenti al decreto fiscale presentati alla Camera ce ne è uno che, se votato, consentirebbe di destinare 100 milioni per strutture pubbliche per l'infanzia distraendoli dall'edilizia di culto. È quindi davvero curioso che tenga banco l'estenuante trattativa sul bonus bebè quando per sostenere le famiglie basterebbe approvare questa modifica».
Ma così probabilmente non sarà. Nonostante non ci siano soldi per gli asili, i comuni continueranno a versare fondi per l'edificazione di nuove chiese grazie alle tasse provenienti da ristrutturazioni, costruzioni e variazioni edilizie.