Il senatore Carlo Giovanardi annuncia che non si ricandiderà alle prossime elezioni
Il senatore Carlo Amedeo Giovanardi ha annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni. Nato a Modena il 15 luglio 1950, è entrato in Parlamento un quarto di secolo fa come deputato della Dc.
Nel 1994 è transitato nel Centro Cristiano Democratico e poi nell'Unione di Centro (2002), nei Popolari Liberali (2009) e nel Popolo della Libertà con Silvio Berlusconi (2009), nel Nuovo Centrodestra con Angelino Alfano (2013) ed infine in Identità e Azione (2015). Nel 2014 provò a candidarsi come sindaco della sua città natale, ma alle urne ottenne solo il 3,9% dei voti.
Fieramente omofobo, ha caratterizzato la sua intera permanenza in Parlamento con continuo attacchi alla comunità lgbt. Nel 2010 Giovanardi dichiarò che nei Paesi in cui sono state legalizzate le adozioni di bambini da parte delle coppie gay è «esplosa la compravendita di bambini e bambine». L'anno successivo attaccò una pubblicità dell'Ikea, sostenendo che «il termine famiglia usato dalla multinazionale è lesivo della Costituzione italiana, perché per essa si deve intendere solo quella formata dal matrimonio tra uomo e donna». L'Ikea replicò: «Quella fondata sul matrimonio è una delle famiglie. Noi ci rivolgiamo a tutte le tipologie».
Nel 2012 Giovanardi è nel corso di un'intervista a Radio24 che paragonò un bacio tra donne in pubblico a chi «fa la pipì per strada», così come l'anno successivo negò la persecuzione nazista dei gay: «Ci sono state persecuzioni di situazioni gay non un Olocausto dei gay».
Il 21 gennaio 2014 chiese una modifica alla legge contro l'omofobia, proponendo un emendamento in cui equiparava gay e pedofili. Quattro giorni più tardi andò da Bruno Vespa a raccontargli che «mia figlia si fidanzò con un ragazzo rasta, di colore, forse gay e sposato con un altro uomo». Ovviamente sostenen che si sarebbe trattato di un matrimonio d'interessa, dato che la sua tesi si basa sul ritenere che non possa esserci amore in una coppia dello stesso sesso.
Interruppe i lavori del Sanato per protestare contro due ragazzi che si erano dati un bacio a stampo, stampò alcuni manifesti che insultavano tutte le famiglie non conformi al'unico modello che lui concepisce e ontro i gay nell'esercito propose fossero collocati «solo in camere separate».
Ha partecipato in prima fila al "family day" di Gandolfini e a quello di Berlusconi. Ha chiesto il ritiro di The Sims perché il gioco di simulazione non impediva di poter avere relazioni sentimentali con persone del proprio sesso. Bollò «come una pratica nazista» le adozioni gay e fece di tutto per impedire il riconoscimento delle unioni fra cittadini dello stesso sesso. Rispetto alla comunicazione sui gay, sostenne «si parla sempre bene di loro, ma i Foffo e i Prato non vengono raccontati».
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