Ius soli, al Senato manca il numero legale. Fi e Lega esultano, negheranno diritti ad 800mila minori

Lo Ius soli è stato affossato nel peggiore dei modi: assenza del numero legale.
Ad impedire che 800mila minori potessero avere gli stessi diritti dei loro coetanei è stata determinante l'assenza di 29 dem, tutti i 5 Stelle e la quasi totalità dei centristi. Esultano Forza Lega e Lega Nord, la quale aveva depositato più di 5mila emendamenti per fare annunciato ostruzionismo.
Maurizio Gasparri dichiara: «Orgogliosi di aver fatto naufragare una legge folle». Il leghista Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, si prende il merito: «Sulla mia pregiudiziale di costituzionalità sullo ius soli e sulla mia richiesta di verifica del numero legale, nell'aula del Senato è mancato il numero legale e lo ius soli, come avevo già annunciato ieri, è definitamente naufragato. Colpito e affondato. Morto e sepolto. Per me è una grande vittoria, perchè sono stato io in questi due anni e mezzo, con le mie decine di migliaia di emendamenti, a bloccare in commissione e poi in Aula questa assurda e inutile proposta di legge che serviva solo a regalare un milione di nuovi voti al Pd. E ora tutti quelli che a sinistra fingevano di digiunare per lo ius soli, saltando il pranzo ma non la cena, possono anche tornare a mangiare, anche se temo che il panettone stavolta gli andrà di traverso».
Se Calderoli pensa ai voti, il conto lo pagheranno quei bambini sacrificati sull'altare del razzismo. La norma avrebbe dato cittadinanza a chi fosse nato in Italia da genitori stranieri che vivono in Italia, minori che spesso non hanno mai conosciuto altri Paesi e che non verranno ritenuti cittadini.
A loro si è unita pure la voce del cardinale Parolin, capace di sostenere: «Bene lo stop, il Paese è già lacerato». Poi tutti a messa a raccontare quant'erano cattivi i cittadini di Betlemme nell'aver rifiutato una stanza a Maria e Giuseppe.

Andrea Iacomini, portavoce dell'Unicef Italia, non ha mezze parole: «È un atteggiamento davvero inaccettabile quando si tratta di bambini e ragazzi. L'Italia ha violato l'art.2 della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza in materia di non discriminazione, è un dato di fatto malgrado le continue raccomandazioni dei Comitati Onu». «In tanti però si sono spesi per questa causa. Esiste una buona Italia che come sempre sopperirà alle assurdità dei calcoli elettorali. Saranno quei cittadini della società civile e delle associazioni che continueranno a lavorare seriamente ogni giorno per arginare i danni di questo ennesimo scempio parlamentare e faranno capire a questi 800mila minori quanto essi contino per gli adulti responsabili del Paese. È una brutta pagina della nostra storia repubblicana quella che si consumerà allo sciogliersi delle Camere dopo natale che sul tema della cittadinanza si ripete tristemente oramai da dieci anni. Siamo indignati».


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