L'integralismo cattolico e l'accusa di "sacrilegio" come strumento per limitare la libertà altrui

Silvana De Mari cerca di alimentare odio contro il prossimo esponendo strane teorie sul sesso anale dall'altare di una Chiesa. Santa subito! Gianfranco Amato si mette a sbraitare da quello stesso altare che nessuno può opporsi al suo pensiero unico perché si è in Chiesa? La Madonna ne sarà entusiasta.
Se però qualcuno propone un'istallazione artistica in una chiesa sconsacrata, allora per Cascioli si è senza dubbio dinnanzi ad una «profanazione».
Naturalmente i gruppi d'odio che ruotano attorno al sito ciellino si sono prontamente occupati di dare un risvolto politico alla vicenda, asserendo: «Chissà se anche Kasper e Bergoglio vorranno farsi una partitina». Inutile a dirsi, apiono pronti a dire qualunque cosa pur di attaccare quel Papa che sta minacciando il potere politico dell'integralismo all'interno della gerarchia ecclesiastica con le sue nomine. sono capaci persino di spergiurare che sarebbe colpa di Bergoglio se il proprietario di un immobile sconsacrato utilizza la sua proprietà privata come meglio crede (e la proprietà privata è ritenuta sacra da quell'ultra-destra promossa da Cascioli).

Il ridicolo viene comunque toccato nell'editoriale firmato dal solito Andrea Zambrano, il quale pontifica:

Povero San Paolo caduto da cavallo. La botta sulla terra rossa di Damasco deve avergli fatto meno male di quella rimediata sul sintetico di Milano dove, al termine di un match senza storia ha dovuto soccombere sei zero sei zero. Arriverà un giorno un cui qualcuno dovrà incaricarsi di stilare un catalogo degli orrori per descrivere che cosa accadeva agli inizi del terzo millennio quando le chiese nell’Occidente senza ormai più memoria venivano destinate ai culti più bizzarri. Quel giorno si racconterà di chiese onuste di beltà e fede destinate a saloni di ricevimento per pranzi, comizi elettorali, mostre, concerti e altre attività terrene. Poteva mancare lo sport? No che non poteva.

Partono così i consueti insulti:

A colmare la lacuna ci ha pensato il solito carneade dell'arte dal nome esotico che, evidentemente ossessionato dalla smania di stupire e ormai abbandonata ogni tipo di creatività che elevi lo spirito e lo occhio verso il bello, ha trasformato il sacro pavimento della chiesa di San Paolo converso a Milano in un campo da tennis. Nel tempio cinquecentesco di Piazza Sant’Eufemia c’è davvero tutto quel che serve per il match: la rete, le linee, i giocatori con le racchette e le palline e persino il tè al gelsomino.
Ovviamente di artistico non si sa bene che cosa ci si sia. Ma basta raccontarsela un po’ per far accorrere 300 persone in un batti baleno al suono del tam tam social. Surreale lo scopo: «L’obiettivo è quello di sovvertire le logiche della comunicazione tipiche del contesto religioso, sostituendo a un messaggio autoritario a senso unico, un’attività ricreativa e di scambio. Lo sport, nell’immaginario dell’artista, è metafora dell’importanza delle attività improduttive che si sottraggono alle logiche sociali incentrate sul lavoro».
Capito? ll tennis, con il suo ritmato pim pam pim pam come uno scambio da contrapporre al messaggio autoritario a senso unico della religione. Della serie: non bastava cacciare il Santissimo dalla casa nella quale ha dimorato per quasi 5 secoli. Bisognava anche esercitare lo sberleffo tipico dei barbari conquistatori: adesso ci siamo noi e ci facciamo quel che vogliamo.

Denigrato l'artista che osa contestare chi si erge a giudice supremo nell'elargire le sue condanne morali a danno del prossimo esattamente come ama fare Cascioli (difficile è dimenticare come parlò quasi di lesa maestà e di sacrilegio dinnanzi al vescovo che osò contestare il suo pensiero unico), si inizia capire di che cosa stia parlando l'articolo. Si tratta di dettagli fondamentali, ma forse tenuti nascosti per essere certi che il lettore sia sufficientemente arrabbiato da non coglierne il significato:

L’iniziativa sembra vantare anche i crismi della regolarità. La chiesa infatti viene definita sconsacrata. Ora, a parte la terminologia impropria, sarebbe interessante sapere quando l’ordinario del luogo ha firmato il decreto di perdita di benedizione del tempio, ma considerato che la chiesa venne smantellata da Napoleone e il culto soppresso ormai da quasi due secoli, qualche vescovo nel tempo ci avrà pensato. Che poi: in fondo si vede che l’antico altare è ancora perfettamente conservato. Chissà se è rimasta la pietra martyrum sulla quale sono state celebrate nei secoli migliaia di messe per la salvezza dell’umanità.

Secondo la legge italiana e secondo la legge canonica, una qualunque chiesa sconsacrata non è altro che un edificio privato composto da quattro mura. Non si comprende dunque con quale diritto Zambrano voglia pretendere di poter decidere che cosa dovrebbero fare gli altri a casa loro.
Il fine vien ben preso dichiarato da quell'integralista che in ogni suo articolo ripete assassinamento che tutto ciò che è moderno sarebbe satanico. A lui piacciono i tempi alla Paolo VI, quando non si risparmiavano condanne morali contro i propri nemici politici e quando l'inferno veniva sbandierato per ottenere la piena sudditanza del popolo: o fai come dice Cascioli o Dio ti punirà.

Ma non è soltanto questo il punto perché non è che se una chiesa perde la sua dedicazione, vi si possa fare tutto l’immaginabile. Sembra invece che ogni cosa sia ormai permessa. Infatti nel corso degli anni, prima di arrivare al match point, la chiesa è stata anche uno studio di registrazione e location di innumerevoli mostre fino a diventare la sede di uno studio di architetti i quali possono così mostrare quanto è cool il loro ufficio. Però quel che non torna è per quale motivo per lanciare un messaggio artistico-sociale condito di supercazzole futuriste, come la contrapposizione tra le attività improduttive e le logiche sociali (mai sentito parlare di trascendenza? di sacro?) si debba violentare la memoria di quello che è ancora un tempio di Dio.
Infatti viene chiamata ancora chiesa e non area polivalente destinata alla mollezza dei costumi. Perché? Forse perché troppo comodo visto il popò di bellezza che l’arte cristiana ha prodotto nei secoli e che questi artistisifaperdire non sono in grado di eguagliare per mancanza di ispirazione. Sfruttano la bellezza creata da altri aggiungendo da parte loro solo l’ideologia. Il messaggio esplicito che sta dietro questa pagliacciata spacciata per arte è all’insegna di un rinnovato retaggio anticristiano secondo il quale ormai la religione è soltanto un ferro vecchio del passato. Non serve citare Paolo VI agli artisti per constatare che se architetti e archistar si riducono a profanare la memoria più bella rimasta all’uomo di quando era collegato al suo creatore, vuol dire che c’è rimasto ben poco ormai da scandagliare e il business è tutto.
Perché, anche se non canonicamente, è chiaro che pure questo è un sacrilegio dato che una chiesa deve essere utilizzata per il culto: se la si sfrutta per altri scopi è evidente che la profanazione è già compiuta e a poco serve la scusa che il culto non si celebra da due secoli. Radical chic che non siete altro: andate a giocare a bocce al Partenone di Atene e vediamo se non vi prendono a racchettate.

Insomma, al solito si ricorre all'insulto e alla denigrazione, sostenendo che il fatto che Cascioli si dica cristiano dovrebbe rendere le sue teorie più sacre a prescindere dai contenuti. Ed infatti ci si lamenta se in una chiesa sconsacrata si invita al dialogo, ma si plaude se in una chiesa consacrata in suo Gianfranco Amato copre la Madonna per far spazio ai suoi cartelloni propagandistici o invita quella De Mari che si dilettava a raccontare ai presenti quale circonferenza avrebbe un pene eretto dal pulpito. Qual è il vero sacrilegio?
E che dire di siti come La Nuova Bussola Quotidiana che vengono compulsivamente riempiti di immagini sacre per sostenere tesi che farebbero rabbrividire Gesù? Non è forse un atto ben più più sacrilego dato che la finalità politica viene nascosta dietro ad un vero e proprio abuso della buona fede di persone che forse non si rendono contro che non c'è davvero nulla di cristiano nell'omofobia, nella xenofobia e nelle politiche di estrema desta?

Sarà, ma in considerazione di quanta ferocia venga vomitata da Andrea Zambrano e in virtù di come la sede de La Nuova Bussola quotidiana si trovi a Monza, non sembra strano che abbiano taciuto mente i suoi amici usava una chiesa della loro cittadina per promuovere l'ultradestra di Francesco Storace:

Tra le due immagini, quale appare il vero sacrilegio?


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