Nel nome di Toni Brandi, l'integralismo spergiura che i gay hanno un deficit psicofisico rispetto ai «normali»
Essere gay in Italia significa subire diffamazioni quotidiane da parte di gruppi integralisti che vengono lasciati libero di agire indisturbati a danno di un'intero gruppo sociale. Capita così che è citando l'organizzazione Provita Onlus di Toni Brandi quale attendibilissima fonte che il sito omofobo Basta Bugie (guardacaso promosso da La Nuova Bussola Quotidiana di Riccardo Cascioli in quel circolo vizioso in cui i nomi sono sempre quelli) si lancia nel pubblicare un articolo dal pretestuoso titolo: "Tutto quello che ci hanno nascosto sui gay".
Rifoderando la propaganda che Brandi pubblicò nel maggio del 2015, in quella ossessiva opera di indottrinamento all'odio dei miliziani anti-gay in cui tutto dev'essere ripetuto sino allo sfinimento in modo che possa essere percepito come una verità incontestabile, il testo inizia spergiurare il falso sin dalle prime frasi. Nonostante la totalità degli studi sull'omogenitorialità sostenga che non sia il sesso o l'orientamento sessuale a fare dei bravi genitori, il sito integralista spergiura:
Ci sono centinaia di studi sugli effetti della genitorialità omosessuale sui bambini. Quelli che dicono che non c'è differenza o che anzi i bambini crescono meglio con due mamme o due papà, sono condotti su pochi intervistati, tutti volontari presi tra gli attivisti LGBT, e ignorano le regole basilari della scienza statistica.
I soli studi che sono stati condotti con criteri scientifici rigorosi hanno mostrato che la genitorialità omosessuale confonde - se non danneggia - la psiche dei ragazzini.
Tra l'altro è provato che i figli cresciuti con genitori omosessuali sono tre o quattro volte più propensi a diventare essi stessi omosessuali o bisessuali, da grandi.
Data la falsità delle affermazioni, non stupisce che il testo non citi alcun nome o dato verificabile. Gravissimo è anche come si possa anche solo lontanamente sostenere che i gay "renderebbero" gay i propri figli quasi come se l'omosessualità fosse un qualcosa che il genitore può trasmettere ai figli (il che non spigherebbe come sia possibile che l'omosessualità sia sempre esistita anche se è da pochi anni che si parla di omogenitorialità). Sempre spergiurando dotai a casaccio privi di qualunque fonte li renda verificabili, l'articolo prosegue:
Questo - oltre a dimostrare che nelle famiglie omoparentali i bambini crescono sessualmente confusi - significa che lo slogan «Si nasce così» è bugiardo: se si nascesse così la percentuale di omosessuali tra figli di coppie etero e figli di coppie omo sarebbe uguale.
Insomma, i bambini hanno bisogno di un padre e una madre uniti stabilmente in matrimonio. La differenza e complementarietà di una madre e un padre sono necessari alla crescita psicologica, fisica, sociale del bambino.
L'ideologia pare evidente in discorsi in cui non si parla di stabilità di coppia, ma di matrimonio quasi ci fosse differenza. E se non si capisce perché mai i gay non dovrebbero essere coppie stabili, dalla loro tesi si evincerebbe che le due figlie di un noto integralista dovrebbero essere intese come delle disagiate in virtù di come loro padre abbia mollato la prima moglie per sposarsene una più giovane in un casinò di Las Vegas. Ed è così che si osserva come la propaganda integralista colpisca anche i suoi stesi fautori in virtù di come gli slogan siano parole vuote se non contestualizzate.
Parlando di omosessuali in contrapposizione ai «normali», l'articolo spergiura pure che:
Statisticamente poi è dimostrato che le relazioni omosessuali sono più violente di quelle normali. Nelle relazioni omosessuali c'è maggior tendenza all'abuso di alcol, all'uso di droga, alla depressione e al suicidio. È chiaro che tutto questo può manifestarsi anche in famiglie normali, ma nelle famiglie omo avviene più facilmente. Nelle famiglie normali i bambini "ci nascono", nelle famiglie omo i bambini "ce li mettiamo" deliberatamente, esponendoli scientemente a un maggior rischio. C'è anche chi cerca di normalizzare il "matrimonio" gay sostenendo che esso è stabile e monogamico come quello etero.
Costoro mentono sapendo di mentire, perché è sempre stato un vanto degli omosessualisti l'essere liberi da schemi e costrizioni e quindi intrattenere rapporti promiscui. Solo negli ultimi tempi, proprio nel contesto del dibattito sulla legalizzazione del matrimonio gay, hanno imparato a essere più prudenti.
Stando a simili generalizzazioni, pare evidente anche che ci siano più violenze dell'uomo sulla donna nelle famiglie etero... quindi dovremmo dedurne che il matrimonio etero dovrebbe essere vitato? E a guardare famiglie distrutte come quella di Adinolfi, Berlusconi, Salvini e via discorrendo, pare assai difficile sostenere che sia l'eterosessualità a rendere gli uomini fedeli. Ma, si sa, la propaganda deve legittimare il pregiudizio e non è mai interessata alla verità dei fatti. Spergiurano infatti:
Comunque le statistiche olandesi (paese "libero" e gay friendly) dicono che in media i "matrimoni" gay durano 18 mesi. In questo breve lasso di tempo, in media, la coppia ha circa 8 relazioni "adulterine". Nelle coppie olandesi eterosessuali il 70 - 80% dei coniugi dichiara di essere fedele e di credere nella fedeltà, mentre tra gli omosessuali solo il 5% esprime le stesse convinzioni.Un altro studio ha rilevato che TUTTI gli intervistati, che hanno intrattenuto un rapporto di convivenza durato più di 5 anni, hanno dichiarato che nei "patti" la coppia era "libera": la fedeltà è intesa solo dal punto di vista affettivo, dal punto di vista dei rapporti sessuali no (bel contesto in cui far crescere dei bambini...).
Altrove si è calcolato che in media un omosessuale anziano ha avuto nella vita da 100 a 500 amanti. Un 10% degli intervistati si vanta di essere arrivato a 1.000.
Naturalmente anche qui non è presente una sola fonte per verificare chi sosterrebbe dati simili. Ma è nel nome di quella che appare come una violenta diffamazione che il gruppo sentenzia:
Allora, forse, non è vero che «love is love» e che l'amore è tutto uguale. E non è vero che l'amore gay - che sarebbe uguale all'amore etero - per il principio di uguaglianza merita uguale trattamento legale. Non è vero che la legge debba essere "uguale per tutti". Essa deve trattare in modo uguale i casi uguali, ma in modo diverso i casi diversi: questa è l'uguaglianza sostanziale, quella che fa vera democrazia, quella che va a beneficio di tutta la società.
Sarebbe come dire che "tutti" hanno diritto alla patente, e che tutti quelli che hanno la patente hanno diritto di guidare, anche se ubriachi, anche se ipovedenti. Sarebbe pretendere che tutti hanno diritto a essere tutto (poliziotti, ballerine, cantanti, ingegneri, giocatori di basket) a prescindere dalle qualità psico-fisiche di ciascuno.
In altre parole, l'organizzazione di Toni Brandi si lancia nel sostenere che gli etero siano la normalità e i gay debbano essere visti come persone che hanno un deficit rispetto a loro.
Non è vero quindi che tutti gli amori sono uguali. Quelli eterosessuali sono naturalmente atti a perpetuare la specie umana, quelli omosessuali no. E' la lussuria che può essere simile, nei rapporti omo o etero. E non bisogna confondere la lussuria con l'amore, cose che invece vengono ormai equiparate generalmente e diffusamente da qualche decina d'anni in qua. L'amore vero non è violento, è una promessa razionale esclusiva e per sempre. E' oblativo.
La lussuria è desiderare per sé e per il proprio piacere e ottenerlo usando l'altro (e il proprio corpo) immediatamente e direttamente: l'amore è allocentrico, la lussuria è egocentrica.
Due uomini o due donne non possono sposarsi, perché non sono "qualificati" per procreare. Esattamente come il cieco che non può avere la patente, perché non è qualificato per guidare.
E l'infertilità di una coppia gay non ha niente a che vedere con l'infertilità di una coppia normale: questa è accidentale, eccezionale, quella è necessaria, totale. Non ha neanche senso parlare di infertilità, a proposito di una coppia gay: sarebbe come definire infertili delle pietre. Un non senso. Perché neanche astrattamente due pietre possono riprodursi. Così due persone dello stesso sesso.
E se ancora una volta ci viene detto che i gay sarebbero «anormali», si arriva a sostenere che Gandolfini avrebbe il pieno diritto di poter adottare tutti i figli che vuole in virtù di come il suo matrimonio infecondo contempli un pene che penetra una vagina. Non solo, anche le coppie etero senza figli meriterebbero più diritti in virtù dello stesso atto, in quella negazione di come la sessualità non sia sinonimo di procreazione.
Il whois del sito ci indica che la proprietaria è tale Vanessa Gruosso. A meno di un improbabile caso di omonimia, parrebbe plausibile ipotizzare che sia la stessa Gruosso che viene indicata come l'autrice degli articoli pubblicati a nome dell'associazione Il Timone, ossia del gruppo che fa riferimento a Riccardo Cascioli. E chissà non sia la stessa Gruosso che fa capo anche di quella Scienze & Vita da cui sono usciti Massimo Gandolfini e Gianfranco Amato. Se così fosse, ancora una volta sembrerebbe evidente come la matrice di tutta la propaganda d'odio abbia ideologi sin troppo noti. E così parrebbe essere, perlomeno nell'osservare gli scatti in cui "Gli amici de Il Timone" posano insieme al loro di "Basta bugie".
Immancabile è anche il solito prete che sta lì n abito talare a legittimare un sito che pubblica simili articolo d'odio contro i gay o in cui i migranti vengono vengono bollati come «gli improdittivi».